Copertina 4

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:70 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BATTLE OF ARCANE MIGHT
  2. POWERWIND
  3. GUARDIAN OF THE SEAS
  4. FLIGHT OF THE SAPHIRE DRAGON
  5. THERE AND BACK AGAIN
  6. RIDERS OF THE DAWN
  7. KEEPERS OF FATE
  8. RISE OF A HERO
  9. TO THE STARS
  10. HEROES OF MIGHTY MAGIC
  11. EPILOGUE
  12. KNIGHTS OF TWILIGHT'S MIGHT

Line up

  • Borne: bass
  • Blackwald: keyboards
  • De'Azsh: drums
  • Aerendir: guitars
  • Lynd: guitars
  • Chrileon: vocals

Voto medio utenti

Vi lascio immedesimarvi nel sottoscritto nella maniera più semplice: tra pochi mesi esce il nuovo Metallica, giusto? E voi siete lì che non vedete l’ora, che spasimate per ascoltare sto benedetto disco, che sperate che i vostri eroi pubblichino una meraviglia. Ecco, per il 2016 i miei Metallica erano i Twilight Force.

Non sto certo paragonando le carriere, ci mancherebbe altro, ma il loro debutto “Tales of Ancient Prophecies” del 2014 è stato per me il Keeper of the Seven Keys del nuovo millennio, il disco che ascolto da allora a ripetizione, che ho acquistato in più formati, di cui conosco ogni singola parola dei testi, che non può mancare in mp3 nella mia auto, perché gli originali sono troppo preziosi da lasciare sotto al sole o esposti agli innumerevoli tentativi di furto che un’auto pregiata come la mia Panda a metano subisce di continuo.

Quel disco, Dio abbia in gloria il nostro utente del forum Baker che me lo fece conoscere, è stata per me una vera benedizione, il power metal perfetto, scanzonato, epicissimo, altissimo, levissimo, metalloso e diretto e così trallalleroso nei cori, eppure sempre ben lucido tra un dragone ed uno zaffiro, con il chorus di un brano che diveniva l’assolo del pezzo successivo, una splendida autoironia che incorniciava un disco che aveva del miracoloso, tra le ridicole e magnifiche caricature dei loro componenti, il mago, il ninja elfico(mitico!!!), il gobbo, il monaco e via così.

Un successo che non poteva passare inosservato, ed infatti ecco arrivare la sparviera Nuclear Blast ad assicurarseli. Sudai freddo quel giorno, conscio di quali fossero i pericoli. Verificatosi puntualmente.

Questo disco è una DELUSIONE ESTREMA.

La Nuclear Blast, o la band stessa chissà, ha distrutto i Twilight Force, trasformandoli in una copia dei Rhapsody. Per farvi comprendere al meglio il mio stato d’animo servirebbe una sequela di maledizioni ed imprecazioni d almeno dieci righe, ma voglio mantenere la mia educazione e dire al mondo che a me sto cinematographic bombastic hollywood colonna sonora m’ha RICCAMENTE sgretolato i coglioni.

Ed ecco che la band delle fucilate “Fall of the Eternal Winter”, “Forest of Destiny” e specialmente della stratosferica “Twilight Horizon” si annienta ed IN OGNI PEZZO inserisce la parte sinfonic-pallotic che spezza tutto l’incedere e l’entusiasmo, aumentando a dismisura la durata (fino a 70 minuti, il precedente ne durava TRENTASEI, non c’è bisogno di aggiungere altro) ed è un vero peccato perché poi sforbiciando a raffica e spogliando ogni brano di questi inutili e pesanti orpelli si otterrebbe un disco più che degno, non al livello del primo ma comunque protagonista di ottime e coinvolgenti linee vocali, ritornelli meravigliosi e gioiosi. Ed invece no, in ogni caspita di pezzo ci ammorbano con sti intermezzini allucinanti.

Ma voglio andare nel dettaglio:

1) L’iniziale “Battle of Arcane Might”, buonissimo brano, martirizzato dal minuto 3:50 con un inutilissimo - e bruttissimo – interludio

2) La più ordinaria “Powerwind” ha almeno un minuto di durata eccessiva, solita inutile sborata dopo il terzo minuto

3) “Guardian of the Seas” è un continuo di cori e trombette iperprodotti, andrebbe estirpata solo la linea vocale e farla risuonare ai vecchi Twilight Force, poi vabbè da contratto al terzo minuto inizia la rottura di balle

4) Ecco forse il brano più rovinato, distrutto, da questa iperproduzione, si avverte subito da questi odiosi flautini trombettine coretti seghine che sin dal primo secondo vanno ad appesantire un pezzo che poteva davvero essere meraviglioso, il chorus di “Flight of the Sapphire Dragon” è commovente, ma sepolto dalla mania eccessiva della Nuclear Blast, ops pardon, dei Twilight Force…

5) La suite di dieci minuti “There and Back Again” che ve lo dico a fare, in 10 minuti ce ne stanno almeno cinque assolutamente ridondanti e fini a loro stessi, anzi a partire dal quarto minuto proprio si va nella classica colonna sonora di film fantasy che APPUNTO VA BENE IN UN FILM ma no in un disco metal, io non ho più parole, solo parolacce.
Lo stesso dicasi per la title track, altri dieci minuti farciti di cazzate, perchè adesso mi sono spazientito e queste sono cazzate.

Avete capito l’antifona o devo continuare? Io sono letteralmente arrabbiato. Deluso ed arrabbiato.

Perché scavando sotto sta laccatura maledetta IL METAL C’E’, così come ci sono le bellissime melodie, i ritornelli funzionano, quando non perdono tempo con le minchiate le sensazioni sono le stesse del disco precedente, i brani meno deturpati sono veramente validi, e pure gli altri come la già citata suite “There and Back Again” contengono dei momenti a tratti sinceramente esaltati, ma ogni pochi secondi c’è un pezzetto di narrazione, un cambio di tempo, una declamazione, un violino o qualcosa che spezza il ritmo e spezza il metal, maledetti voi che ancora non lo avete capito.

Ah, quasi dimenticavo: gli ultimi NOVE minuti del disco, corrispondenti agli ultimi due brani, sono rappresentati da una lunghissima (leggi noiosissima) narrazione ed un outro, io non so più cosa dire, forse ci prendono per scemi.

Questa improvvisa voglia di prendersi sul serio, di esagerare in direzione sbagliata (perché le tamarre esagerazioni del primo sono geniali), di stupire ha ucciso i Twilight Force dopo un solo disco.

Se “Heroes of Mighty Magic” fosse uscito sotto Black Lodge Records o avesse comunque mantenuto l’integrità del debutto sarebbe stato un disco sì inferiore ma comunque bellissimo, ma così è a mio avviso inascoltabile ed in questo mese e mezzo che lo posseggo MAI e dico MAI mi è venuta voglia di rimetterlo su per pura gioia, finendo sempre per riascoltarmi “Gates of Glory” o “Twilight Horizon”: ci vorrebbe come nei film che amano tanto una doppia edizione, una integrale alla director’s cut farcita di tutte le loro stronzate ed una più snella e diretta per chi ama l’heavy metal e delle colonne sonore non gliene frega una cippa e che magari se vuole ascoltare quelle si rivolge a Basil Poledouris o Hans Zimmer non di certo ai Twilight Force.

Delusione non dell’anno, ma del decennio o forse di più, maledetti voi.



Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 ago 2016 alle 13:12

Un'altra etichetta bruciata :) Vai, Gianluca "Attila" Grazioli, numero uno!!!!

Inserito il 29 ago 2016 alle 09:47

beh dai, una recensione diplomatica, fatta per non scontentare nessuno :D chi glielo dice a Raffaldini ora?

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