Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:21 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. PENUMBRA
  2. SIRKLE OF ONAN
  3. HEREAFTER
  4. WHERE THE TIDES COLLIDE
  5. TOWARDS THE SUN

Line up

  • Nino Hynninen: keyboards
  • Mikko Kolari: guitars
  • Jussi Hämäläinen: guitars, vocals
  • Toni Toivonen: vocals
  • Jussi Kirves: bass
  • Sami Forsstén: drums

Voto medio utenti

Past – present – future: this triad is omnipresent in Hanging Garden’s new EP “Hereafter”.
Mmmh… concordo con la bio rispetto ai primi due aspetti, ma il riferimento al futuro mi lascia piuttosto dubbioso.

Andiamo per gradi.
Avevamo lasciato i nostri finlandesi alle prese con un’evoluzione che tagliava senza troppi convenevoli i ponti col death/doom degli esordi, in favore di un approccio dark rock soffuso e vagamente elettronico. A distanza di un anno, ecco giungere un EP a cambiare nuovamente le carte in tavola.
Già, perché questo “Hereafter” compie una parziale retromarcia, inoculando nel nuovo organismo sonoro varato con “Blackout Whiteout” inattese dosi di metal estremo.

L’opening track “Penumbra” sembra, infatti, voler chiarire sin dai nastri di partenza che i trascorsi estremi della band non sono stati del tutto accantonati, grazie a massicce porzioni in growling e partiture chitarristiche smaccatamente melodeath.
Lancia un ulteriore sguardo al passato la successiva “Sirkle of Onan”, la quale, come accadeva nei migliori episodi del fantastico “At Every Door”, riesce a far convivere senza forzature rabbia e malinconia. Lodi anche per la bella “Where the Tides Collide”, col suo mood intimista a cavallo tra A Perfect Circle e Anathema.

D’altra parte, i due restanti episodi di “Hereafter” raccontano altre verità: la title track sembra una outtake del precedente full, tra tentazioni trip hop e suadenti linee vocali in clean, mentre “Towards the Sun”, pur muovendosi lungo le medesime coordinate, declina il tutto in chiave acustica.

Tornando tosti al punto di partenza: l’EP, a mio avviso, fotografa sì presente e passato della band, mettendone in luce le qualità, ma al tempo stesso pone più di un interrogativo su un futuro che trovo ancora troppo nebuloso ed incerto sulla direzione da imboccare.
Il talento, come ho sempre scritto, negli Hanging Garden abbonda; sarà opportuno, però, che tale dote venga messa al servizio di un sound definito e non in bilico tra rimpianti nostalgici e pulsioni innovatrici.

Prodotto interlocutorio se mai ce n’è stato uno, “Hereafter” non svela affatto cosa accadrà da oggi in avanti. Non ci resta dunque che attendere il prossimo full con curiosità e fiducia.
Per quel poco che conta, mi limito a segnalare che le due tracce più “moderne” sono anche le meno riuscite del platter. Ciò detto, fate vobis...
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.