Marco "Holygold" Massari, proveniente dall’esperienza Goldah, è al terzo album solista, dopo “Wounded Memories” e “The Great Divide”.
“
The Color White” è un disco per true rockers, non ha importanza se più portati per il metallo, non ha importanza se con i gusti più virati verso il rock americano classico.
Un rock di cruda bellezza che rasenta ora le scorticature del punk, ora la grandeur dell’AOR da stazione FM anni ‘70/’80. Dall’accenno a “Rockin’ In The Free World” di “
Looking For You”, ai rimandi a Black Sabbath, Metallica, Bon Jovi, un pizzico di Springsteen.
Eppure tutto suona in modo unitario, ed è cantato splendidamente e con forza, sia nei brani più ruvidi sia nelle ballate (stupenda “
Road To Happiness”).
La base ritmica fornita da
Lorenzo Salietti e
Filippo Fioravanti, il tappeto sonoro delle tastiere di
Raffaele Montanari, offrono un vigoroso e potente accompagnamento alle chitarre e alle parole del leader.
“
The Color White” è un concept, la storia vera di uno che aveva smesso di camminare e ora ha iniziato a correre, ma che prima ha dovuto abbattere, sbriciolare, ridurre in polvere, l’enorme muro di dolore che si era costruito attorno. E adesso il viaggio si è fatto più interiore, fino al raggiungimento di una spiritualità vera e profonda.
Ne risulta un tributo pieno d’affetto alla vita, un’esortazione a non fuggire davanti alle minacciose avversità che ti si parano davanti quotidianamente.
Il progetto “
The Color White” comprende anche un libro. Si può considerare il disco come la colonna sonora del libro. Si può considerare il libro come la traduzione (ci sono i testi in italiano, nel booklet del cd ci sono quelli in inglese). In realtà qui è narrata tutta la storia di come, per Marco, il bianco abbia preso il sopravvento sul nero.
Sacro e profano vanno a braccetto lungo tutto l’arco del percorso del progetto: non è un caso che il video della title-track sia stato girato in un ex convento.
Un album e un libro che parlano di gioia e speranza, allo stesso tempo disperati, catartici, rigeneranti, scritti e cantati da uno che ha attraversato il proprio inferno personale, ne è uscito, e adesso sa come si fa a trasformare il nero in bianco.
A cura di Luca "borderwolf" Vitali
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