Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:38 min.
Etichetta:PMS Studio

Tracklist

  1. THECOLOR WHITE
  2. LOOKING FOR YOU
  3. TAKE SOME FIRE
  4. WILL YOU BE THERE
  5. 2 IM
  6. RAIN HAS A HOLD ON ME
  7. 3 AM
  8. LONELINESS
  9. SPIRIT & FLESH
  10. ROAD TO HAPPINESS

Line up

  • Marco ‘Holygold’ Massari: vocals, guitars
  • Lorenzo Salietti: bass
  • Filippo Fioravanti: drums
  • Raffaele Montanari: keyboards
  • Cristina Ronconi: backing vocals

Voto medio utenti

Marco "Holygold" Massari, proveniente dall’esperienza Goldah, è al terzo album solista, dopo “Wounded Memories” e “The Great Divide”.
The Color White” è un disco per true rockers, non ha importanza se più portati per il metallo, non ha importanza se con i gusti più virati verso il rock americano classico.
Un rock di cruda bellezza che rasenta ora le scorticature del punk, ora la grandeur dell’AOR da stazione FM anni ‘70/’80. Dall’accenno a “Rockin’ In The Free World” di “Looking For You”, ai rimandi a Black Sabbath, Metallica, Bon Jovi, un pizzico di Springsteen.
Eppure tutto suona in modo unitario, ed è cantato splendidamente e con forza, sia nei brani più ruvidi sia nelle ballate (stupenda “Road To Happiness”).
La base ritmica fornita da Lorenzo Salietti e Filippo Fioravanti, il tappeto sonoro delle tastiere di Raffaele Montanari, offrono un vigoroso e potente accompagnamento alle chitarre e alle parole del leader.
The Color White” è un concept, la storia vera di uno che aveva smesso di camminare e ora ha iniziato a correre, ma che prima ha dovuto abbattere, sbriciolare, ridurre in polvere, l’enorme muro di dolore che si era costruito attorno. E adesso il viaggio si è fatto più interiore, fino al raggiungimento di una spiritualità vera e profonda.
Ne risulta un tributo pieno d’affetto alla vita, un’esortazione a non fuggire davanti alle minacciose avversità che ti si parano davanti quotidianamente.
Il progetto “The Color White” comprende anche un libro. Si può considerare il disco come la colonna sonora del libro. Si può considerare il libro come la traduzione (ci sono i testi in italiano, nel booklet del cd ci sono quelli in inglese). In realtà qui è narrata tutta la storia di come, per Marco, il bianco abbia preso il sopravvento sul nero.
Sacro e profano vanno a braccetto lungo tutto l’arco del percorso del progetto: non è un caso che il video della title-track sia stato girato in un ex convento.
Un album e un libro che parlano di gioia e speranza, allo stesso tempo disperati, catartici, rigeneranti, scritti e cantati da uno che ha attraversato il proprio inferno personale, ne è uscito, e adesso sa come si fa a trasformare il nero in bianco.


A cura di Luca "borderwolf" Vitali
Recensione a cura di Ghost Writer

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