Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:41 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. FALSE DAWN
  2. GLIMMERING LIGHTS
  3. NEW SOUL
  4. BACK TO THE START
  5. WANDERING STILL
  6. NEVER FAR
  7. LOST IN THE FOG
  8. BETWEEN WAVES

Line up

  • Jimmy LaValle: Rhodes, guitar, synths, vocals
  • Matthew Resovich: violin, synths, glockenspiel, vocals
  • David LeBleu: drums, synths, keyboards
  • Brad Lee: bass, guitar, keyboards, trumpet

Voto medio utenti

Il progetto The Album Leaf ha origini antiche. All'inizio il solo Jimmy LaValle era "responsabile" (e di fatto unico autore) di tutta la musica sennonché, negli ultimi anni, ha pensato di circondarsi di qualche altro elemento per costituire una band vera e propria.

Eccoci allora al cospetto di questo "Between Waves", un breve (una traccia in più e sarebbe risultato soporifero) album di musica elettronica per lo più strumentale dal sapore cinematografico (non a caso l'artista ha esperienza anche come autore di colonne sonore) che potrebbe ricordare certe cose di Brian Eno (nelle stratificazioni timbriche), di Jean Michel Jarre (negli slanci melodici) e dei Kraftwerk (nell'approccio ritmico).

L'apertura è affidata a "False Dawn", caratterizzata da ritmiche dal sapore gamelan, cui segue "Glimmering Lights", dove è il Rhodes di LaValle a spiccare. "New Soul" è la traccia più vicina al pop/rock (la prima cantata del lotto), con una vocalità "piatta" alla Steven Wilson. In "Back To The Start" tornano gli intrecci ritmici di "False Dawn", prima dell'ipnotica "Wandering Still", con la sua evoluzione sinfonica/melodica di scuola Vangelis degli Anni Ottanta. "Never Far" (ancora cantata) ricorda i Depeche Mode nell'utilizzo della doppia voce (con risultati però meno felici) e prelude a "Lost In The Fog", traccia caleidoscopica dove sentiamo di tutto, dalle chitarre elettriche alla tromba, dagli archi ai synth più lisergici. Il finale è tutto per la titletrack (nuovamente cantata), con un trattamento vicino agli Hurts più mainstream.

Nonostante la presenza di una "vera" band la proposta mi suona comunque freddina e robotica. Il tutto è ben congeniato e confezionato, e questo non si può tralasciare, per cui promuovo questo full-length senza infamia e senza lode, precisando che non è musica proprio per tutti...
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.