"Zi", parola che può significare "giorno" o "dire", è il secondo capitolo della trilogia, sia musicale che "visuale", dedicata alla Transilvania che i
Negura Bunget avevano iniziato l'anno scorso con l'ottimo "Tau".
Il nuovo lavoro, secondo quando indicato dal gruppo rumeno, si focalizza in profondità sulle tradizioni e sulle pratiche locali degli abitanti della Transilvania andando, dunque, ad esplorarne il profondo legame con la natura e le implicazioni spirituali che tale legame comporta.
Un approccio di questo tipo fa si che che il nuovo lavoro sia il più "meditativo" e spirituale mai composto, con la logica conseguenza che i
Negura Bunget abbiano, questa volta, molto insistito sul lato mistico e riflessivo della loro miscela sonora relegando il black metal ad una semplice parte di un tutto che, in ogni caso, rimane di un nero impenetrabile ed agosciante.
Il risultato di questa scelta è un album molto profondo, quasi sciamanico nelle sue atmosfere "ambient" cupe e sinistre, intrinsecamente legato ai meravigliosi paesaggi che
Negru e soci hanno certamente utilizzato per trarre ispirazione, un album complesso e complicato che non rinuncia, in ogni caso, ad improvvisi squarci di brutalità che sembrano ferire il tessuto folk-ambient che avvolge tutta la musica facendolo dolorosamente sanguinare ma, al contempo, esaltandone il fascino arcaico e la sottile inquietudine che lo anima.
La musica dei
Negura Bunget acquista su
"Zi" un'anima particolarmente sofferente ed inquietante che si esprime in brani capaci di mescolare melodie lontanissime e stridore metallico, cori pastorali e profumo di incenso, delicati arpeggi e sconfinati paesaggi, strumenti della tradizione locale e sintetizzatori, tutti elementi che descrivono, come in una vivida tela, la Transilvania ed i segreti delle sue foreste sbattendoci in faccia tutta la forza di una musica evocativa e carica di spiritualità come poche.
"Zi" è un lavoro che va vissuto ed ascoltato con molta calma ed attenzione: come ho già detto non è certamente un album semplice e le sue spire oscure potrebbero risultare spiazzanti (soprattutto nella edizione "deluxe", oggetto della recensione, che contiene remix in chiave elettronica e non dei vari pezzi concretamente in grado di sorprendere ma anche di fare paura), tuttavia il suo contenuto più intimo, la sua inimitabile atmosfera nebbiosa, il suo odore di boschi ed il suo sapore di pioggia sapranno, lentamente, conquistare l'animo di chi tra voi avrà tempo da dedicargli.
Ancora una volta i
Negura Bunget si confermano una stella di prima grandezza nel panorama della musica estrema e lo fanno con un album ambizioso e affascinante che solo l'intuito di grandi musicisti avrebbe potuto comporre.
Se non conoscete questo gruppo,
"Zi" è un ottimo modo per iniziare a viaggiare verso Est e perdersi tra la bruma dei pendii della Transilvania dimenticandosi di tutto e tutti.
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