Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:49 min.
Etichetta:Lifeforce
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. INTRO
  2. WINDOWS FOR THE DEAD
  3. IN THE HOURGLASS
  4. MY DELIGHT
  5. SWEETEST HELL
  6. DYING EYES
  7. SADIST HOUR
  8. THE MASTERS CALL
  9. GHOSTS OF TIME
  10. SATISFACTION GUARANTEED
  11. THE FIGHTING
  12. TRYING TO FEEL

Line up

  • Mathias Von Ocki: vocals
  • Markus Ruf: guitar
  • Patrick Hagmann: guitar
  • Bartosz Wojciechowski: bass
  • Norman Lonhard: drums

Voto medio utenti

I tedeschi Fear my Thoughts sono giovanissimi di età ma vantano già una buona esperienza musicale, infatti oltre ad essere giunti a realizzare il loro quarto album si sono anche ben rodati con una lunga serie di esibizioni sui palchi europei. I risultati di tale attività si colgono nell’estrema compattezza di questo “Hell sweet hell”, un pesante blocco metallico costituito da solide basi di techno-thrash scandinavo alle quali si aggiungono una violenta esplosività metal-core e numerose aperture melodiche, intese in senso heavy e maestoso sul modello dei Mastodon.
La band inglese, che ormai sta facendo scuola, ha certamente avuto qualche influenza sulle scelte stilistiche dei teutonici, lo si nota particolarmente nei brani di maggiore complessità come “In the hourglass” o “Ghosts of time” dove le ritmiche frenetiche e martellanti improvvisamente lasciano spazio a momenti più riflessivi ed appena ombreggiati da un’atmosfera tesa e malinconica.
Per il resto i Fear my Thoughts procedono con la forza di un bulldozer, serrati ed implacabili nel loro assalto metallico molto preciso e nitido, schizzato, pieno di urla e growls cavernosi ma privo di qualsiasi sbavatura.
Positivo il fatto di riuscire ad evitare la monotonia anche quando il tiro è furiosamente convulso, vedi “Windows for the dead”,”Dying eyes” o “The masters call”, perché il quintetto ha buona tecnica ed una certa abilità nei cambi di tempo e nei ritornelli epico-melodici. Hanno studiato a memoria gli schemi di gente come In Flames, At the Gates e compagnia, ma li eseguono abilmente e con la dovuta cattiveria ed in questo filone non si chiede di più.
Dunque un’album riuscito per i tedeschi, che sembrano aver iniziato a sviluppare la loro proposta aggiungendo al loro metal poderoso, aggressivo, feroce, blindato, accenni di più ampio respiro come già visto in altre formazioni della leva recente.

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