Pur provenienti da Los Angeles, i debuttanti Donnybrook suonano N.Y. Hardcore e lo fanno con una passione e una convinzione che, ahinoi, sono fin troppo viscerali.
Fautori della purezza e dell’integrità della scena, “duri fino al midollo” e incazzati come iene, i Donnybrook non si preoccupano di recitare la parte di quelli che portano evoluzioni e/o innovazioni, ma si limitano a picchiare duro, come dimostra anche la copertina, a lanciare proclami, a cercare di essere quanto più truci possibili.
Il risultato sono 26 minuti, per fortuna non molti, di cose sentite e stra-sentite un milione di volte, già dai loro numi tutelari Madball e Terror.
Dal vivo saranno anche dei fenomeni, come amano proclamare (io non credo se non vedo), ma su disco lasciano decisamente il tempo che trovano. Certo se avessero mantenuto un profilo più basso, magari il voto sotto sarebbe stato leggermente più alto, ma si sa che più in alto si vola (con la fantasia e i proclami) e più in basso si cade all’atto pratico. Un disco che formalmente è ineccepibile, ma del tutto insipido.
Unici interessati possibili i fanatici dell’hardcore, ma garantisco che ascoltatolo una volta, e dico una volta sola, lo riporranno sullo scaffale a prender polvere e torneranno a cose più serie.
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