E chi se lo aspettava più un così bel dischetto di Heavy Metal demodé, roccioso, graffiante e smaccatamente teutonico, che amplifica la ruvida (e beata?) ignoranza dei vecchi Tyant (quelli di "Mean Machine" ovviamente), degli scapestrati S.D.I. o dei più cupi Dark At Dawn. Certo, che poi se si scava a fondo vengono fuori molti altri possibili termini di paragone, e probabilmente pure più centrati, meglio allora concentrarci sui
Kryptos che su
"Burn up the Night" non sbagliano un colpo: otto canzoni potenti, mai banali e davvero composte e suonate con gusto, con un mantice ritmico (
Ganesh al basso e
Anthony Hoover alla batteria) che alimenta il fuoco di quella fornace dove i
Kryptos forgiano il proprio Heavy Metal, con
Rohit Chaturved e la sua chitarra a scorrazzare a destra e manca (senza mancare nemmeno un assolo), e su tutti l'ugola di
Nolan Lewis (che si propone anche alla chitarra) che scopriamo decisamente più scartavetrata e abrasiva di quella di Kerrmit o Reinhard Kruse e maggiormente accostabile a quella di Thorsten Kohlrausch, giusto per ritornare col pensiero alle tre formazioni succitate, Talvolta ci scappa pure il pensiero di trovarci di fronte al cantante di una Black Metal band. Non che brani come l'opener "
Blackstar Horizon" o "
Unto Elysium" possano alimentare l'equivoco, sempre che non si voglia considerare "estrema" e "nera" la lezione impartita da caposaldi del genere quali i Judas Priest e gli Accept ("
Waverider" può ricordare più facilmente l'Udo Dirkschneider solista) con un pizzico di Iron Maiden nelle melodie e armonie (sempre azzeccate) e nel guitarwork di "
One Shot to Kill" o di "
Prepare to Strike", con la mia preferita "
The Summoning" che punta ad ammaliare l’ascoltatore con quel suo incedere epico e animoso.
"
Burn up the Night" oltre ad un artwork tanto ingenuo quanto ottantiano, sfoggia una perfetta resa sonora, che bilancia il passato e il presente. Una bella conferma per i
Kryptos, e la sorpresa è quella di dover constatare come uno dei dischi più riusciti tra quelli ascoltati negli ultimi tempi, giunga da una nazione sicuramente non riconosciuta come fucina di Heavy Metal band.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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