Recensire un album dei
Vader è sempre un piacere ed un onore.
Ormai è irrilevante quanti ne abbiano incisi ( tantissimi tra live, bootleg, E.P, studio album ), questo è il tredicesimo nella discografia ufficiale, quello che conta è ricevere dopo 33 anni ( suonano dal 1983 !!) le stesse emozioni degli inizi.
Ritengo la band polacca una delle migliori in assoluto nell’ambito estremo e questo nuovo lavoro “
The Empire” non fa che confermare le mie opinioni.
Cosa hanno i Vader in più rispetto ad altre bands e’ presto detto … la capacità non comune di unire violenza a melodia, di rimanere fedeli ai dettami del genere ma allo stesso tempo di travalicarne i confini con “contaminazioni” squisitamente metal o thrash, di avere in Peter uno dei growling più feroci ed intellegibili dell’intero panorama Death e soprattutto la capacità di “elevare” il genere rendendo ogni disco estremamente eterogeneo, che ti scuote dalle fondamenta senza annoiare e che, soprattutto, rimane lontano anni luce dalla cacofonia comune a molti lavori estremi.
Dopo aver fatto uscire poco tempo fa un’anteprima con l’E.P “
Iron Times” ( dal quale sono presenti 2 brani “
Parabellum” e “
Prayer To The God Of War” ), i Nostri scatenano l’Inferno con 10 proiettili impazziti che si ficcheranno nel vostro chiodo di pelle ( che custodite gelosamente nell’armadio, lo so! ) impreziosendolo con nuove, luccicanti borchie, perché i
Vader possono essere ascoltati non solo dai deathster piu’ affezionati ma da tutti i metalheads che amano la buona musica, al di la’ delle categorizzazioni spesso forzate. Pezzi quali “
Iron Reign”, “Send Me Back To Hell” o “
The Army-Geddon” con le loro linee melodiche squisitamente heavy metal invitano all’headbanging sia i fans degli Slayer che dei Judas Priest, ma in “
The Empire” troviamo un po’ tutto il repertorio dei Vader, dalle terremotanti “
Parabellum” e “
Tempest” nelle quali le chitarre si rincorrono in riff iperveloci ed assoli fulminanti ma con la giusta linea melodica, a brani più ragionati quali “
Prayer to The Gods” che alternano momenti veloci a stop & go. Violenza sonora, precisione, atmosfere oscure ed evocative, un songwriting sempre di altissimo livello e una tecnica micidiale rendono scorrevole un lavoro che per sua natura è estremo ma, ribadisco, accessibile a tutti grazie anche all’ottima produzione presso gli Hertz Studios di Bialystok (Polonia). Un altro tassello imprescindibile nella entusiasmante carriera di questo gruppo, da avere assolutamente!
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