Il sound dei
Cydia è atipico e moderno: affonda le sue radici nel death (?) melodico ma non ha paura di "sporcarsi" di alternative, prog, metalcore, groove, djent o nu-metal. A questo aggiungiamo che i brani sono brevi e dinamici per cui è davvero difficile annoiarsi ascoltando questo
"Victims Of System".
Ancora più curioso è il fatto che ad aprire il full-length sia un violoncello (suonato dall'ospite
Anna Dvortsova), preludio a un intro heavy, vagamente sinistro e dalle sfumature djent intitolato
"Icy March".
"Dancing On The Grave" parte con un riff furioso (il primo di una lunga serie) che sfocia in "deliri" metalcore ed elettronici con una naturalezza encomiabile.
"Scars" è un perfetto brano da headbanging, così come il successivo
"The Spirit Of Killers' Generation", più orientato al nu-metal. Le sonorità moderne e "groovy" di
"Imitation Of Life" fanno il paio con l'indole ruvida e teutonica (scuola Rammstein per capirci) di
"Last Groan". Di
"Created World" a stupire sono il ritorno del violoncello e l'assolo di chitarra (il primo dall'inizio del CD se i miei appunti non mi ingannano), mentre la breve
"Get Me Out" gioca sul contrasto tra momenti melodici e parti al vetriolo (sto usando un eufemismo). Discorso simile si può fare per la successiva
"Loop", mentre la vera sorpresa è la strumentale
"Golden Calf", sperimentale e progressiva quanto basta. Chiude il disco una non stupefacente
"Glorious Brave", cantata in coppia con il guest
Anton Zolin.
Che dire, questi russi sanno il fatto loro. Se solo fossero un po' più prolifici (il disco precedente risale al 2011 e loro sono attivi dal 2007) sarebbero più credibili, ma pazienza, per ora godiamoci questo bel dischetto senza farci troppi problemi...
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