Barcelona è un magma purulento di band di ogni sorta e scala.
Svariate compagini di quartiere propongono tanto di quel metal da starci di stucco. E...poi, ci sono le centinaia di bands, che si producono, si fanno produrre, secondo i canoni editoriali Arcinoti.
Bene. (Si fa per dire) I Degraey a che mobilitazione musicofila apparterrebbero?
Chiaro, o comunque, verosimile che si muovano per adesione a schemi di cui, essi stessi, sono attraversati e a cui si riferiscono.
Meno chiara la pulsione emergenziale, o almeno, nebulosa ed egotonica (forse).
Insomma, andrebbero messi a muro, o, contro "successivi
perchè".
A suon di maschere, come cipolle, per giungere sino all'origine di senso.
Da lì, il passo metamorfico sarebbe "legittimo".
Magari analogico... forse comprensivo di sfarfallii espressivi!
From Them ***
In my Struggle ***
Hearth **/***
Frozen Fangs */**/***
Shellhead ***
Black Bass ***/****
By Her Hands ***
Speak the Word ****
Lych ****
Chrysalis ***
Un po' Fates Warning, un po' Isis, un pochino Trivial Act - Tore Østby, un pochetto Hellyeah, un altro pochino Scott Weinrich, un po' Pet Slimmers Of The Year
e un po' eccetera
Belli gli incisi desertici e le scelte batteristiche alte. Belli i nascondini strumentali. Belle le torsioni. Belli i samples e i solos.
Ottimi taluni mischioni.
Meno-meno belle le nevralgie e le tensioni giovanili.
Si sente inesperienza.
Troppo assenti tattiche e geometrie.
Lesinata spontaneità.
Spariglia ritrovare echi di cremisi come preziosi di anulari mancanti.
Da ricantare tra un lustro, intanto curiosi, attendiamo la prossima.
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