Chi non muore si rivede.
Dopo tre anni dalla pubblicazione di “Neogenesis”, gli svedesi
Diabolical tornano a far parlare di sé con questo quattro pezzi intitolato semplicemente “
Umbra”.
Il cambio di direzione rispetto al passato è netto, il quintetto sembra averne avuto abbastanza di blastarci le orecchie optando per un suono nettamente più articolato e ricercato e, nel caso di
“Tremor” addirittura “katatonikamente” atmosferico.
Un EP di transizione
“Umbra", araldo di ciò che ci aspetterà col nuovo lavoro sulla lunga distanza, ma non per questo da saltare a piè pari poiché contiene diversi spunti interessanti.
Oltre ai riferimenti natii (v. vecchi
Opeth) notiamo anche influenze americane nel sound dei
Diabolical (
Morbid Angel su tutti) ma allo stesso tempo esse diventano diafane e sfuggenti nelle dissonanze e nelle armonie create dal duo
Widgren/Stjarnlov. E proprio le armonie tristi e decadenti danno spessore alla proposta della band (serva ad esempio la malinconia insita nella conclusiva “
Decline”) rendendola “appetibile” ad una audience più ampia.
Peccato che alla fine dell’ascolto rimanga un vago senso di incompiutezza, la sensazione che ci si sia interrotti sul più bello, come se mancasse il capitolo finale del libro.
A questo punto non ci rimane che aspettare, speriamo non troppo a lungo, che la band finisca i lavori di composizione e registrazione del nuovo lavoro sulla lunga distanza nella speranza che il momento di grazia che ha portato alla realizzazione di “
Umbra” non sia stato effimero.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?