Il ritorno discografico dei
Motorfingers, a quattro anni dal buonissimo debutto “
Black mirror”, mi crea qualche perplessità.
Il gruppo, nel frattempo rinnovato nella
line-up (con l’ingresso di
Faust, ex dei Golden Sextion, al basso, e
Abba dei Nightglow al microfono), non ha perso il suo temperamento nella gestione oculata di una forma sufficientemente variegata di
alternative metal (per semplificare, qualcosa tra Alter Bridge, Speak No Evil e scorie di Iron Maiden!) e anzi al momento la miscela sonora è addirittura più compatta che in passato, eppure i pezzi di “
Goldfish motel”, pur privi di autentiche controindicazioni, finiscono per non convincermi del tutto.
E’ difficile identificare una causa “precisa” … forse il cantato di
Daniele "Abba" Abate, enfatico e abbastanza espressivo e tuttavia forse non adattissimo a questo tipo d’interpretazioni o più semplicemente è il livello del
songwriting che oggi, al cospetto del mio affaticato apparato
cardio-uditivo, appare talvolta appena un pizzico apatico sotto il profilo melodico e non sempre provvisto di uno spiccato
grip emotivo.
Niente di particolarmente “preoccupante”, in realtà, per un programma che garantisce comunque buone vibrazioni, ma che allo stesso tempo non consente alla
band di superare di slancio la concorrenza e svincolarsi perentoriamente dal pantano dell’
underground.
Ciò detto, è anche doveroso riferire del
groove strisciante e possente di “
Walk on your face” e di quanto “
Obscene” e la più articolata “
Day of dawn” siano pulsanti e fascinosamente “spietate”.
Non male, poi, appaiono “
XXXIII”, un crescendo malinconico di discreta fattura, la
thrash-osa “
Pull the tail”, la massiccia disinvoltura
anthemica di “
Disaster” e l’energia contagiosa di “
Eat your gun”.
Discorso a parte merita, infine, la struggente “
Nothing but a man”, un momento pregno di notevole
pathos, ornato di riverberi
folk e impreziosito dal violino dell’ospite
Lucio Stefani.
I
Motorfingers erano e rimangono un profilo assai interessante e promettente all’interno del costipato
rockrama italico, una formazione dotata di capacità e personalità, che però verosimilmente non sono ancora state sfruttate appieno … li attendiamo con immutata fiducia al salto di qualità “definitivo” …
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