Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:29 min.

Tracklist

  1. INT(R)O THE DESERT
  2. HELLCOWBOYS
  3. ANTISOCIAL NETWORK
  4. GODDAMN ANGEL
  5. PSYCHO VAMPIRE
  6. WAR
  7. DOOMED TO HELL

Line up

  • Cristiano Iacovazzo: vocals, guitars
  • Andrea Valentino: guitars
  • Stefano Ferramola: bass
  • Alessandro Di Filippo: drums

Voto medio utenti

Chi diavolo sono questi Hellcowboys”…

La notoria arteriosclerosi del sottoscritto ha fatto sì che per giorni vedessi questo dischetto pronto ad essere ascoltato/recensito senza che riuscissi minimamente a ricordare chi fossero, come lo avessi avuto e da chi.

Abbastanza penoso scoprire che ovviamente avevo rimosso il fatto che i vecchi Carton avessero mutato il loro nome quasi due anni fa e che oggi incidono il loro southern thrashcore metal sotto il monicker di Hellcowboys, forse oggi più adatto del precedente, poiché la suddetta derivazione southern citata dalla band stessa, con bands del calibro di Pantera, Black Label Society o Hellyeah come formazioni apprezzate, è stata moderatamente incrementata rispetto al vecchio “Perfect World”dell’era Carton allora caratterizzato da un turbinio di emozioni più vicine alla scena newyorkese che a quella texana, tra un nonsochè di Biohazard e Nuclear Assault, specie per i vocalizzi aspri ed efficaci di Cristiano Iacovazzo che nel frattempo è passato anche alla sei corde.

Temendo inizialmente per questa scelta, non potendo celare le mie simpatie e preferenze per il thrashcore rispetto alla scena southern, devo dire alla fine della fiera che tutto ciò ha giovato alla proposta musicale degli Hellcowboys, miscelando in questo modo gli attacchi frontali di natura thrash con tonnellate di groove che torneranno sicuramente utili in ambientazioni live, anche grazie alla la crudezza ed il fare diretto della band.

Trascorso infatti il primo omonimo brano (escludendo l’intro iniziale) e la “nuclearassaultabbestia” “Antisocial Network”, in cui davvero sembra di ascoltare la band di Connelly a fine anni ’80 nel brano “Human Rights”, si hanno brani più rotondi come “Psycho Vampire”e “War”, peraltro caratterizzate da assoli melodici e di taglio classico, prima della imponente e riuscita canzone conclusiva "Doomed to Hell", forse la più riuscita del lotto, anche per la capacità di incarnare appieno il loro sound e le loro inclinazioni.

La nota negativa di una certa importanza è data ahimè dalla produzione, davvero troppo grezza specie per quanto riguarda il sound delle chitarre, peraltro imponente e che va a soffocare un po’ tutto il resto, in primis proprio la voce che ne risulta troppo sacrificata: un sound più ricercato e potente ma meno invasivo senza dubbio avrebbe valorizzato in maniera migliore la proposta degli Hellcowboys che rimane in ogni caso musicalmente valida e, soprattutto, senza dubbio avvolgente e di sicura carica sopra un palco e con una bella birra in mano.

Una mezzoretta di heavy metal dotato di potenza, groove, energia è quello che scoprirete nei ritrovati Hellcowboys, una sorta di rinascita non solo a livello di nomenclatura nonostante siano quasi dieci anni che questi signori fanno musica di qualità con passione e dedizione: un ascolto è praticamente d'obbligo, specie per gli amanti del genere.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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