Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:50 min.
Etichetta:Science/Ferret
Distribuzione:Plastic Head

Tracklist

  1. A MESSAGE TO THE UNKNOWN
  2. GUYS LIKE YOU MAKE US LOOK BAD
  3. HIGINIA
  4. COULD TELL A LOVE
  5. RISE UP
  6. TIMES LIKE THESE
  7. PRAY
  8. WITH EYES WIDE SHUT
  9. WAIT FOR TOMORROW
  10. BLACK ROSE DYING
  11. HIS LAST WALK
  12. RISE UP (ACOUSTIC VERSION)

Line up

  • Craigafer Mabbitt: vocals
  • Michael Frisby: guitars
  • Eric Lambert: guitars
  • Jared Warth: bass and vocals
  • Matthew Traynor: drums

Voto medio utenti

Ecco uno di quei momenti che preferirei bypassare con un bel bungee jumping e così come me credo ogni altro redattore di Eutk: la stesura della recensione di un album che chissà perchè sa di proposta già sentita, già subita, già mandata giù non senza nausea... ogni volta cerco di rimuovere dalla mente (e dai timpani) certi ricordi dolorosi ma ecco che imperterriti riaffiorano... ah sì, ora ricordo il perchè! Una band emo-core, niente di più e, purtroppo, niente di meno, ecco a voi i Blessthefall, dall'Arizona. E io che pensavo che ormai il calderone in cui da tempo si gettano certi album fosse fin troppo affollato per contenerne di nuovi. Beh è fin troppo evidente che mi sbagliavo, il sovraffollamento sembra proprio non preoccupare tutti questi gruppi-cloni-replicanti, nè chi di competenza dovrebbe studiare e contenere il fenomeno... che si autoriproducano infettando e trasmettendo il virus? In fondo "emo" ha la sua origine nel termne greco "εμός / emos", cioè sangue, quindi tutto torna. Ahimè se torna... tornano i meccanismi e le dinamiche che portano l'ennesimo gruppo del genere al successo, torna la formula viso pulito/capelli con frangettona asimmetrica/look giusto, skinny jeans ecc. tanti di quei particolari superflui che per nulla riescono a sopperire alla lacuna fondamentale: le idee nella musica. Ma poi vi rendete conto che ormai nessun comune mortale può indossare un jeans attillato solo perchè magari li ha sempre portati o perchè gli stanno da dio o perchè porca puttana ha tutto il resto in lavatrice senza essere tacciato di essere un emo-kid? E le all star? Sono un emblema degli anni 80 e adesso niente, sono una prerogativa ancora una volta degli emo, ma vi prego siate superiori a certi clichè e mettetevi quello che vi pare, si rischia la paranoia anti-emo e si entra in un meccanismo ancora più malato. Laciate certe preoccupazioni a chi una volta ottenuto un contratto da nababbi deve comunque sfoggiare una grande coerenza con il genere, ogni particolare strategicamente studiato e improntato a conquistare un pubblico smisurato, numeri da capogiro, live sold out; insomma il successo per loro è assicurato, quindi non credo che per i Blessthefall faccia differenza l'opinione di chi scrive, bene o male l'importante è che se ne parli no? Ed ecco perchè dal mio personalissimo punto di vista questo loro fortunato debut album "His Last Walk" non meriterebbe neanche uno straccio di commento. Ma qualche accenno va comunque fatto per i lettori più masochisti. Vedete il suggestivo artwork della copertina? Ecco, lasciate perdere qualunque cosa abbia evocato in voi e dimostrate a voi stessi che avete le palle anche di andare oltre, di estrarre il cd e metterlo in un qualunque, malcapitato lettore. Ben 12 pezzi, per una durata di oltre 50 minuti, ma stiamo scherzando? Purtroppo no e considerate che la titletrack ne dura 10.31 perchè comprende una ghost-track che vede la band dilettarsi in conversazioni e coretti a capella sul costoso salotto di casa, dove smania di trovarsi ogni teen-ager che li ascolta col cuore in gola. Prendete poi l'opener "A Message to the Unknown", la ricetta viene seguita alla lettera sin da subito, un cantato che alterna melodici emo-zionanti a growl sofferti, qualcosa che ricorda Jared Leto dei 30 Seconds to Mars, ma che (a prescindere da come si considera il genere) in ogni caso non ne eguaglia la competenza. Ogni riff è un'autocitazione, ogni stop e rallentamento getta nello sconforto e fa confondere i Blessthefall con uno qualunque dei gruppi del filone, ad esempio gli Underoath? Gli It Dies Today? Eppure sono queste ed altre migliaia altrettanto inutili le band celebrate su myspace e che hanno in programma un elenco di date da far rabbrividire... beh buon per loro e per il loro conto in banca. Ah ma qualcuno si stava ancora chiedendo se acquistare o meno quest'album? Evitatelo come la peste. Penso che sia sufficiente.

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