Anche il progster più incallito, talvolta, può sentire il bisogno di ascoltare qualcosa di “meno impegnativo”, e questo
“Heart Of A Lion”, in certe situazioni, potrebbe davvero fare al caso suo.
Gli svedesi
Frontback sono autori di un “party rock” (io lo chiamo così) con pochi fronzoli, a cavallo tra hard rock e glam, fatto di brani tirati e orecchiabili impreziositi dall’ottima vocalist
Anlo Front.
Si parte con la coinvolgente
“All The Way For Fame”, genuina ed essenziale nella migliore tradizione Eighties.
“Dead Man On The Road” smorza leggermente i toni e anticipa la punkeggiante
“Honest”.
“Rival Sons” prosegue sulla stessa lunghezza d’onda, così come la successiva
“On And On”, dal ritornello riuscitissimo (e, forse, un po’ abusato).
“Liar” sfiora l’heavy metal, mentre
“Black Night City Light” non disdegna soluzioni più mainstream. L’anello debole della catena di intitola
“Destiny”, filler che non aggiunge nulla alla proposta del combo, ma che contrasta bene con l’elaborata
“Fender”, dove i nostri si divertono a giocare con gli effetti dei propri strumenti. La chiusura è lasciata alla zuccherosa
“Remember” e all’ottimo lavoro di
Axel Graneskog alla chitarra.
“Heart Of A Lion” trasuda passione e divertimento, tanto basta per promuoverlo.
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