IQ - Scrape Across The Sky

Copertina SV

Info

Dvd
Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2017
Durata:129 min.
Etichetta:Giant Electric Pea

Tracklist

  1. INTRO/AWAKE AND NERVOUS/THE DARKEST HOUR
  2. FROM THE OUTSIDE IN
  3. THE ROAD OF BONES
  4. FREQUENCY
  5. WITHOUT WALLS
  6. OCEAN
  7. LEAP OF FAITH
  8. UNTIL THE END
  9. OUTER LIMITS
  10. THE SEVENTH HOUSE
  11. TEN MILLION DEMONS
  12. WIDOW’S PEAK

Line up

  • Peter Nicholls: vocals
  • Michael Holmes: guitars
  • Paul Cook: drums
  • Tim Esau: bass
  • Neil Durant: keyboards

Voto medio utenti

All’inizio degli Anni Ottanta i cosiddetti gruppi “neo-progressive” non erano poi molti: c’era chi non aveva smesso di essere progressivo “a suo modo” (penso ai Jethro Tull o ai Pink Floyd), chi aveva cambiato completamente pelle (gli Yes o i Genesis) e chi aveva pensato di recuperare certe sonorità dimenticate solo perché considerate troppo rétro.

Furono i Marillion e gli IQ in particolare a rispolverare il sound dei Genesis di Peter Gabriel (ed è curioso quanto pop e mainstream fosse invece la proposta dei Genesis negli stessi anni) e a dare qualche speranza ai nostalgici di mezzo mondo persi tra re cremisi, generatori di Van der Graaf, giganti gentili e oceani topografici.

Parlo a titolo assolutamente personale quando dico che ancora non ho capito se il movimento neo-prog è stato un grande buco nell’acqua o un’opportunità per tanti artisti di spessore, fatto sta che gli stessi Marillion, chiusa l’era Fish, presero una strada totalmente diversa mentre i vari IQ, Pendragon, Arena perseverarono invece con una coerenza disarmante su strade arcibattute ma, a quanto pare, ancora ricche (?) di soddisfazioni commerciali.

Se “The Road Of Bones” è stato (a oggi) il disco di maggior successo della formazione di Peter Nicholls, è pur vero che non ha aggiunto quasi nulla dal punto di vista del sound degli IQ (nonostante resti un buon album, a mio avviso ingiustamente bistratto sulle nostre pagine digitali), nato volutamente “vecchio” e destinato a morire come tale (se mai morirà).

Tutto ‘sto pippone per dire cosa? Che “Scrape Across The Sky” è un’ottima testimonianza dell’invidiabile stato di salute della formazione inglese, letteralmente rigenerata con l’inizio del nuovo millennio e con l’ingresso del tastierista Neil Durant (che ha sostituito il dimissionario Martin Orford).

La performance è chirurgica, quasi asettica, e ci consegna un Nicholls in stato di grazia supportato da una sezione ritmica/melodica che dimostra almeno la metà degli anni anagrafici che si ritrova. C’è spazio per tutta la discografia “che conta” dei progster: da “Tales From The Lush Attic” (“Awake And Nervous”) a “Ever” (“The Darkest Hour”, “Leap Of Faith”), passando per l’intramontabile “The Wake” (“Outer Limits”, “Widow’s Peak”) e il sottovalutato “Frequency”. La parte del leone la fa, ovviamente, l’ultimo “The Road Of Bones”, eseguito integralmente e in maniera inappuntabile.

L’audio a noi pervenuto di “Scrape Across The Sky” (in realtà l’opera uscirà come Blu-Ray) non lascia intuire appieno l’impatto della band dal vivo (lo stesso, istrionico, cantante non parla mai se non per presentare i compagni di palco o anticipare I titoli delle canzoni) ma ci lascia una granitica certezza: gli IQ non hanno alcuna intenzione di mollare la presa…
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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