Ogni volta che mi trovo di fronte un gruppo come i tedeschi
Goatblood, mi chiedo sempre dove sia il confine tra serietà e semplice divertimento all'interno della proposta musicale in cui si cimentano tali formazioni, ammesso che un tale confine esista davvero nella mente di questi musicisti.
"Veneration of Armageddon", secondo album rilasciato dal duo di Kleve, contiene ben 18 brani per "soli" 36 minuti di musica: senza essere geni in matematica, stiamo parlando di 2 minuti a brano, stiamo parlando, dunque, di brevi schegge in cui i
Goatblood intessono le loro trame fatte di death / black metal old style sulla scia di band come Sarcofago, Hellhammer, Profanatica o Archgoat dando vita ad una proposta grezza, molto lineare, violenta, blasfema (date una letta ai titoli "irresistibili") che va bene se sparata a tutto volume una volta e basta, ma che, se considerata come qualcosa di "serio", lascia piuttosto perplessi per la sua assoluta mancanza di originalità, per la difficoltà di distinguere un pezzo dall'altro e per il suo uscire sul mercato discografico fuori tempo massimo.
Insomma, per fare baldoria, bersi due birre e scapocciare, questo è un album perfetto (magari ci si diverte anche a leggere i testi che, immagino, siano spassosi), per tutto il resto, beh, meglio rivolgersi altrove piuttosto che dedicare il proprio tempo a due tizi che si fanno chiamare
Reverend Slayer e
Satanic Death Vulva!!
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