Ritrovo i
Victorius esattamente dove li avevo lasciati in occasione della mia recensione di "The Awakening" (del 2013, nel frattempo è poi uscito "Dreamchaser"): un Melodic Power Metal spedito e orecchiabile che spazia a piacere in lungo ed in largo per le discografie dei vari Dragonforce, Hammerfall, Stratovarius, Freedom Call, i dei primi Dark Moor e Secret Sphere.
"
Heart of the Phoenix", è ormai il quarto album per questa formazione tedesca, che sembra essersi ritagliata un suo spazio e trovarcisi a proprio agio, senza quindi alcuna intenzione di uscire da questa comfort zone.
Tanti cliché, ancor più richiami a melodie e brani già sentiti (e talvolta stra-sentiti), che perlomeno i
Victorius bilanciano con una discreta prova, sia per l'energia messa in campo sia a livello di prestazione individuale, soprattutto per quanto riguarda gli assoli e nella prova del cantante
David Baßin, il quale, oltre a ribadire l'accostamento a Joacim Cans, si conferma come il punto di forza della band (ed cco lì, episodi come "
Die By My Sword", "
Empire of the Dragonking", o "
Virus" a confermarlo).
Ma per fare la differenza ci vuole ben altro.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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