John Garcia stava cullando questo progetto da tempo e finalmente lo ha portato alla luce. Un album con re-interpretazioni di brani dei Kyuss in chiave totalmente acustica ( voce, chitarra, basso, tastiere) piu' degli inediti.
Diciamocelo onestamente, la dimensione unplugged poco si addice allo stoner che deve avere chitarre sature, pastose ed un suono stordente, qui abbiamo invece versioni folk, intime, con vocals quasi sussurrate in alcuni casi, molto d'atmosfera, ricche di pathos ed infarcite di spirito bluesy ("
Give Me The 250", "The Hollingsworth Session", "Space Cadet" " El Rodeo").
Stravolti totalmente i classici ("
Green Machine" su tutti ) del gruppo d'appartenenza, l'esperimento è sicuramente coraggioso ma lontano anni luce da quello che un fan dei Kyuss vorrebbe sentire.
The
Coyote Who Spoke In Tongues farà probabilmente gola ai die-hard fans del gruppo che vogliono avere tutto del vocalist-leader ma per gli altri consiglio di riscoprire i dischi dei Kyuss in chiave elettrica, nei quali lo spirito caldo del deserto soffia ancora forte.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?