Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2017
Durata:41 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. MEAT HEART
  2. IT MIGHT BE
  3. CIRCLE GIRL
  4. YOUR SKIN WON'T HIDE YOU
  5. DIGGING THE SKY
  6. EVER
  7. LET IT FALL

Line up

  • Phorgath: bass, vocals
  • Jonas Sanders: drums
  • Olve J.LW: guitars, vocals
  • Peter Verwimp: guitars

Voto medio utenti

Lavoro contorto e particolarmente difficile il nuovo album dei belgi Emptiness, nome di spicco della scena underground del proprio paese.
Iniziamo con il dire che dietro la console siede il signor Twiggy Ramirez, che i più sapranno essere una delle menti di Marilyn Manson, affiancato da Sean Beaven, personaggio che ha contribuito al suono di band come Nine Inch Nails, A Perfect Circle o Shining, con l'ovvio risultato che il suono di "Not for Music", licenziato dalla Season of Mist, risulta essere altamente deviato e dalla inconfondibile atmosfera oscura.
Poi il gruppo ci mette, ovviamente, del suo dando vita ad un lavoro profondamente dark (immaginate i Bauhaus in versione ancora più tetra), ipnotico, lento e, senza soluzione di continuità, lancinante, doloroso e claustrofobico come solo i migliori Bethlehem.
"Not for Music" è un album nerissimo, è un album black metal senza ASSOLUTAMENTE essere black metal perché rinuncia del tutto ad urlare, ma possiede una cattiveria ed una densa oscurità che molti gruppi estremi si possono solo sognare.
L'atmosfera lugubre, priva di speranza e melmosa del disco viene esaltata dalla terrificante voce di Phorgath, singer che, con il suo tono quasi liturgico, acuisce la sensazione di oppressione che si respira lungo tutto il lavoro ed alla quale le chitarre, "liquide", concorrono dolorose in un'orgia di puro nero.
Gli Emptiness sono in grado, anche, di dure esplosioni metalliche, "Digging the Sky" per esempio, ma è l'incedere tranquillo e minaccioso a marcare un album che, per lunghi tratti, ha un sapore di incenso ed una verve a metà tra accenni Industrial, craut rock e reminiscenze goth / new wave, elementi che sono il vero fulcro di questo "Not for Music", di un disco, cioè, difficile da definire in modo univoco, dunque variegato, ma dannatamente oppressivo e inquietante.
Gli Emptiness danno, dunque, prova di una marcata personalità e non hanno assolutamente paura di osare: vediamo se anche i nostri lettori avranno in coraggio di avventurarsi in un album così particolare...
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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