Raramente mi sono trovato ad ascoltare una band con un suono cosi profondamente evocativo!
Dimenticatevi Black Sabbath, Pentagram, Candlemass etc, la capacità di questi
Dread Sovereign ( qui al loro secondo full length ) di creare atmosfere lugubri, catacombali, ricche di arcana spiritualità che sfociano in un vero e proprio culto del Doom, è davvero unica.
Il trio si muove nelle nebbie della natìa Irlanda, tra ritii magici, evocazioni al Maligno, falò purificatori che ardono nella notte, venti gelidi che soffiano minacciosi e cupi rintocchi di campane. Vi sembrerà di accompagnare le vittime al Gallow Pole, tra torce che illuminano la notte lanciando ombre sinistre sui muri e processioni di gente dolorosa che invoca Satana.
Satana che viene evocato nella riuscitissima cover dei Venom "
Live Like An Amgel, Die Like A Devil" qui ancora più malvagia dell'originale col basso che sfuma accennando a
Witchin' Hour, o nella lunghissima (13 minuti) e pachidermica "
Twelve Bells Toll In Salem". Sublimi ambientazioni piene di effetti orrorifici li abbiamo nella titletrack, nella suggestiva "
Draped In Sepulchral Fog" e nella lunga suite "
The Spine Of Saturn", tutti strumentali che vi inchioderanno alla sedia trasportandovi nelle desolate terre iralndesi poco prima che il boia compia il suo sporco lavoro. La più sostenuta "
This World Is Doomed" dal riff tipicamente heavy metal, è un altro gioiellino in un lavoro egregiamente prodotto e suonato che in 36 minuti concentra cupezza, malvagità, suoni marci, vocals sgraziate ed evocative. Se volete trovare il vero "
Evil-Doom", fatevi vostro questo
"For Doom The Bell Tolls", non dovete cercare altrove.