I francesi
Talvienkeli provano a dire la loro nel fittissimo universo power-prog, e l'impegno in tal senso va riconosciuto e apprezzato. Lo fanno spingendo molto sulla componente progressiva ed evitando quanto più possibile la forma canzone tradizionale.
L'introduttiva
"Dégénérescence" è un brano pestato vicino, in alcuni momenti, al power tradizionale di Therion e Nightwish. La successiva
"Burning Flesh", dalla struttura coraggiosa e con le orchestrazioni in evidenza, porta con sé tutti i limiti e i punti di forza della proposta, fatta di musica ben eseguita, non sempre scorrevole, ma ancor meno riuscita sul fronte delle linee vocali, vero handicap di questo
"Hybris". La voce di
Camille Borrelly non è malvagia, ma quello che canta non è minimamente in grado di stamparsi in testa, neanche dopo molteplici ascolti. Non va meglio con la lineare
"Immortal", mentre l'atipica ballad
"The Explorer", con i pochi e mirati momenti più "densi", tutto sommato funziona.
"Quill Of Dust" ha dalla sua un incedere epico e cinematografico, buone dinamiche, orchestrazioni equilibrate, ma una forma eccessivamente elaborata, così come la successiva
"Atlas". Il buon lento
"Raining Moon" prelude all'acustica "Deadly Nightshade" (omaggio burtoniano?), che "scivola" sul finale elettrico/marziale, decisamente fuori luogo. Le idee trite e ritrite di
"Scream-Her", un libro nero dell'heavy/power sinfonico, sfociano nella conclusiva
"Bienveillance", traccia sfaccettata ma coerente, ricca di saliscendi emotivi e quindi promossa.
Non è un inizio da strapparsi i capelli, ma si percepisce la volontà di distinguersi, e questo è sicuramente positivo. A risentirci...
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