Copertina 8

Info

Anno di uscita:2017
Durata:54 min.
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. SOLAR SEA
  2. NEW FOUND LAND
  3. NIGHT OF THE HUNTER
  4. INTERSTELLAR MEDIUM
  5. UNHOLY
  6. SHAFTS OF LIGHT
  7. SOLAR STORM

Line up

  • Richard Barbieri: keyboards
  • Percy Jones: bass
  • Lisen Rylander Love: vocals, sax
  • Luca Calabrese: trumpet
  • Kjell Severinsson: drums
  • Klas Assarsson: vibraphone
  • Christian Saggese: acoustic guitar
  • Grice Peters: kora
  • Axel Crone: bass

Voto medio utenti

Forse non tutti conoscono la figura di Richard Barbieri. Il tastierista bazzica gli ambienti elettronici/progressivi (e limitrofi) da anni e quel minimo di notorietà l'ha raggiunta quando è entrato a far parte dei Porcupine Tree di Steven Wilson, preferendo sempre rimanere in secondo piano rispetto ai vari artisti con cui ha lavorato (dai Japan a David Sylvian).

Nonostante la carriera pluriennale, "Planets + Persona" è solo il terzo disco "puramente" solista di Barbieri, ed è vivamente sconsigliato a chi è alla ricerca di un qualsiasi album che possa essere identificato come "rock".

Già dall'iniziale "Solar Sea" si ha l'impressione di trovarsi un locale di tendenza di Manhattan, con musica lounge, ipnotica e con pochi e misurati inserti vocali di scuola minimal teutonica. Le atmosfere lynchane e inquietanti di "New Found Land" sono stemperate dalla tromba di Luca Calabrese e dal morbido piano elettrico di Barbieri, oltre che da azzeccati momenti melodici. "Night Of The Hunter" è un lungo brano rarefatto e sospeso che strizza l'occhio all'estremo oriente prima di assumere tratti cinematografici che rimandano all'opera di Vangelis. L'arrangiamento minuzioso di "Interstellar Medium", vero e proprio manuale di sound-design, anticipa "Unholy", il punto di incontro tra la scuola elettronica francese di Jarre e Cretu e quella tedesca di Froese e Schulze, con una spruzzata di gusto tipicamente britannico donato dal sax di Lisen Love. "Shafts Of Light" ha forti connotati sperimentali e moderni (forse qui ci sarebbe potuto arrivare Miles Davis se fosse ancora vivo), e sorprende l'inaspettato break melodico lasciato alle chitarre acustiche. "Solar Storm" riprendere le idee della prima traccia aggiungendo una dimensione vagamente algida e sinistra, prima del beat martellante della batteria a suggerire paesaggi sonori di memoria Bowie e Fripp.

Data la totale estraneità della proposta ai generi solitamente qui trattati, "Planets + Persona" non meriterebbe nemmeno un voto. Ma bisogna pur darla qualche soddisfazione ai tastieristi di tanto in tanto...
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.