Forse non tutti conoscono la figura di
Richard Barbieri. Il tastierista bazzica gli ambienti elettronici/progressivi (e limitrofi) da anni e quel minimo di notorietà l'ha raggiunta quando è entrato a far parte dei Porcupine Tree di
Steven Wilson, preferendo sempre rimanere in secondo piano rispetto ai vari artisti con cui ha lavorato (dai Japan a
David Sylvian).
Nonostante la carriera pluriennale,
"Planets + Persona" è solo il terzo disco "puramente" solista di
Barbieri, ed è vivamente sconsigliato a chi è alla ricerca di un qualsiasi album che possa essere identificato come "rock".
Già dall'iniziale
"Solar Sea" si ha l'impressione di trovarsi un locale di tendenza di Manhattan, con musica lounge, ipnotica e con pochi e misurati inserti vocali di scuola minimal teutonica. Le atmosfere lynchane e inquietanti di
"New Found Land" sono stemperate dalla tromba di
Luca Calabrese e dal morbido piano elettrico di
Barbieri, oltre che da azzeccati momenti melodici.
"Night Of The Hunter" è un lungo brano rarefatto e sospeso che strizza l'occhio all'estremo oriente prima di assumere tratti cinematografici che rimandano all'opera di Vangelis. L'arrangiamento minuzioso di
"Interstellar Medium", vero e proprio manuale di sound-design, anticipa
"Unholy", il punto di incontro tra la scuola elettronica francese di
Jarre e
Cretu e quella tedesca di
Froese e
Schulze, con una spruzzata di gusto tipicamente britannico donato dal sax di
Lisen Love.
"Shafts Of Light" ha forti connotati sperimentali e moderni (forse qui ci sarebbe potuto arrivare
Miles Davis se fosse ancora vivo), e sorprende l'inaspettato break melodico lasciato alle chitarre acustiche.
"Solar Storm" riprendere le idee della prima traccia aggiungendo una dimensione vagamente algida e sinistra, prima del beat martellante della batteria a suggerire paesaggi sonori di memoria
Bowie e
Fripp.
Data la totale estraneità della proposta ai generi solitamente qui trattati,
"Planets + Persona" non meriterebbe nemmeno un voto. Ma bisogna pur darla qualche soddisfazione ai tastieristi di tanto in tanto...
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