Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:48 min.
Etichetta:Victory

Tracklist

  1. SHADE
  2. NEVER ENOUGH
  3. PUB AND CULTURE
  4. DID IT ALL FOR YOU
  5. SPOOK REEL
  6. NOT FORGOTTEN
  7. SIOBHAN
  8. TRAPS AND ULTIMATUMS
  9. CLADDAGH
  10. LEOPARDSTOWN RACES
  11. WHERE YA BEEN JOHNNY?
  12. NOT ALONE
  13. POLITICAL SCUM
  14. ROMANY
  15. THE NUT HOUSE
  16. MOVIN' ON
  17. BE

Line up

  • Mike Pawula: Guitar
  • T. Duggins: Voice/Mandolin
  • Aaron Duggins: Tin Whistle
  • Danny Shaw: Bass/Backing Vocals
  • Bones: Drums
  • Rebecca: Violin
  • Clay Hansen: Banjo

Voto medio utenti

Tornano i The Tossers, una delle prime band (attive dal 1993) della nuova era di quello che possiamo definire come celtic rock o folk rock, derivato dai The Pogues di Shane McGowan e poi uscito alla ribalta grazie anche ai Flogging Molly o ai più spinti Dropkick Murphys.
A due anni di distanza da "The Valley of the Shadows of Death", ottimamente recensito dal buon Sergio Rapetti sulle pagine di EUTK.net, la band irlando-americana di Chicago torna con un lavoro più maturo e complesso ma che non cambia di una virgola la rotta tracciata.
Unendo il sound dei Pogues, e di leggende viventi quali Dubliners o ancora The Clancy Brothers e The Chieftains, ad una solida sezione ritmica rock, i Tossers confezionano un album che, assieme a "Within a Mile of Home" e "Drunken Lullabies" dei Flogging Molly, si va ad imporre come il manifesto più rappresentativo del celtic rock.
A prevalare è la matrice irish, ma senza tralasciare orizzonti sonori e strumentali più ampi che vanno ad abbracciare tutta la tradizione folk U.K., Scotland e Wales compresi, ed un certo tipo di country americano, quello meno sotto i riflettori, legato al mondo dell'irish folk sin dai tempi di Johnny Cash e soci.
Non so dirvi se "Agony" è migliore del suo predecessore, perchè a "Valley of the Shadows of Death" sono particolarmente legato emotivamente; è un album, questo, più solare e forse meglio arrangiato. Mancano episodi geniali come "Good Morning Da" o la toccante title-track, ma al contempo abbiamo drinking song fenomenali quali "Never Enough" o "Siobhan", che sono semplicemente perfette e degne di entrare negli annali della musica folk nella più estesa accezione del termine.
Un po' sporca, a volte trascinata come McGowan insegna, la voce di Tony Duggins ci regala emozioni uniche e si impone come il vero trascinatore dei The Tossers; basti sentire la spettacolare interpretazione di "Not Forgotten" per capirlo.
Sporchi, ruvidi, volgari ma al contempo dolci, romantici e toccanti, i The Tossers viaggiano il lungo ed in largo lungo tutta la tradizione folk, rivisitandola in chiave moderna. I Tossers sono la migliore pinta di scura nella serata al solito pub a parlare animatamente della partita del Cork contro il Derry, lontani dai riflettori, lontani dai business musicali, per un tuffo in un passato che non è mai passato del tutto e che ci sa ancora trascinare per la sua genuinità e spontaneità.
Forse a pochi dei lettori abituali di EUTK.net interesserà; ma se siete stufi dell'ennesimo disco uguale ad altri mille, da un mercato sovraffollato di uscite discutibili, allora fateci un pensierino, potreste innamorarvi di un modo completamente diverso di vivere e suonare la Musica (notare la "m" maiuscola".
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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