Copertina 7

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Osmose Productions

Tracklist

  1. INNFERD
  2. THE DRUMMER OF TEDWORTH
  3. WEREWOLF
  4. BESTEMOR SANG DJEVELORD
  5. HEKESKRITT OG DJEVELRITT
  6. HANSEL UNT GRETEL
  7. JA VI ELSKER DETTE LANDET
  8. UTFERD

Line up

  • Mr. Unt Zilla: bass, guitar, programming
  • Lt. Wardr: drums, keyboards
  • General Gribbsphiiser: guitars, bass
  • Aatselgribb: vocals
  • Dr. Von Hellreich: vocals

Voto medio utenti

L'interpretazione che i norvegesi Slagmaur forniscono del black metal è di certo molto particolare.
Scordatevi i riferimenti old school.
Scordatevi anche le moderne evoluzioni del genere.
Scordatevi tutto quello che sapete.
"Thill Smitts Terror" è un album che non offre punti di riferimento ed è testimonianza palese che il metallo nero non ha esaurito tutto quello che aveva da dire, anzi, ci offre un esempio di quanto il genere abbia ancora possibilità di sviluppo.
Gli otto brani del'album, il terzo per il gruppo, procedono, inesorabili, secondo ritmi cadenzati e quasi marziali, rifuggono dalla velocità estrema e coagulano nelle loro trame soluzioni dal sapore industriale, approccio vagamente sinfonico ed una atmosfera occulta, al limite del mistico, che sa essere realmente inquietante ("Hekeskritt og Djevelritt") e maledettamente malata.
Gli Slagmaur fanno ronzare le loro chitarre in modalità incessante, la batteria, presumibilmente campionata, fornisce un tocco asettico e futuristico, le voci (ricchissimo lo spettro espressivo) concorrono a creare un'aura opprimente e intrisa di zolfo, le traiettorie sonore sembrano tendere all'avantgarde e, in ogni caso, non sono amichevoli o accoglienti ma denotano idiosincrasia nei confronti di terreni già battuti o, comunque, sicuri.
Ascoltare un lavoro del genere, così contorto e personale, non è impresa semplice come non lo sarebbe, a prescindere, approcciarsi a gente capace di unire Red Harvest, Dimmu Borgir, DHG, Ambient, Mechina, Rammstein, e chissà cosa altro ancora, in un unico vortice sonoro capace di inghiottire l'ascoltatore risultando, questo va sottolineato con forza, Black Metal al 100% pur non essendo Black Metal.
Paradossale?
Sicuramente.
Ma gli Slagmaur sono proprio questo: un gruppo paradossale che, come una droga sintetizzata direttamente dallo spazio più profondo, sarà in grado di turbare le menti di tutti voi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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