Copertina 6,5

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2024
Durata:42 min.
Etichetta:Noble Demon
Distribuzione:Noble Demon

Tracklist

  1. ANOTHER FUTURE
  2. TOMORROW WILL MEND
  3. GRANT ME YOUR PEACE
  4. LIT DE PARADE
  5. CROSSING OVER
  6. BE AFRAID
  7. WELCOME THE STORM
  8. EXIT LIGHTS

Line up

  • Rickard: Vocals & Guitars
  • Charlie: Bass
  • Petter: Drums
  • Guest appearance by Joel Öhman (Piano)

Voto medio utenti

Gli svedesi The Vice si riaffacciano sul mercato discografico in questo inizio 2024 con il successore di "White Teeth Rebellion", "Dead Canary Run", sotto l’egida dell’etichetta Noble Demon.

Gli svedesi hanno una proposta musicale piuttosto originale e difficilmente inquadrabile, poiché incorporano al loro interno un misto di hard rock, blues, heavy e stoner/sludge dai connotati black death, su cui si inseriscono atmosfere dark gothic con qualche elemento elettronico richiamante alla memoria alcune sonorità industrial di metà anni ’90.
"Dead Canary Run" è un disco che miscela con abilità tutto lo spettro delle sfaccettature che contraddistinguono la band, ma la prima frase che mi viene da esclamare quando penso alla loro musica è: "Quanto blues sotto il cielo terso dei The Vice".

Si tratta di un blues/rock marcio, oscuro e decadente a far da padrone delle otto tracce proposte dal gruppo, passando da momenti più squisitamente easy listening, che toccano i loro apici in canzoni come "Another Future" e "Grant Me Your Peace", le quali si insinuano immediatamente nelle nostre viscere; ad episodi più ragionati e sospensivi come "Lit De Parade", e talvolta altalenanti come la conclusiva "Exit Light".
L’anima industrial esce fuori con più efficacia nei frangenti interessanti di "Crossing Over" , portante con sé echi dei Joy Division, e in generale nei momenti più dilatati.
Nell’insieme i The Vice tirano fuori un prodotto gradevole, giocando le loro carte migliori nei brani più immediati; mentre invece nei capitoli più atmosferici e sperimentali perdono un po' di mordente.
Tutto il disco è ammantato da un’atmosfera decadente e romantica impregnata del blues più fetido, e che in alcuni passaggi mi porta la mente al Manson degli ultimi lavori…Peccato che la qualità delle canzoni non sia sempre sul solito livello.
In ogni caso ci sarebbero molti spunti buoni da sviluppare…Attendiamo i The Vice al varco della terza prova.



Recensione a cura di DiX88

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