Screams from the Grave ... Screams from the Grave
Nothing can stop them .. They're headed your wayNo.. nessuno zombie che ci corre dietro, in compagnia degli Abattoir.
E nemmeno nuove e inedite pulsazioni musicali Speed & Thrash per gli
Screamer, infatti, gli svedesi tornano con un nuovo album, il terzo per la cronaca, senza mai allontanarsi dal più classico Heavy Metal ottantiano.
Ciononostante "
Hell Machine" qualche novità ce la presenta, con Christoffer Svensson, bassista e cantante del gruppo sin dagli esordi, che scopriamo essere stato sostituito al basso da
Fredrik Svensson Carlström e dietro al microfono da
Andreas Wikström, per un avvicendamento tutto sommato indolore.
L'ascolto dell'opener "
Alive" richiama gli Enforcer, che prima di loro hanno intrapreso un percorso musicale simile, ma rispetto ai più famosi connazionali, gli
Screamer hanno un marcato appeal seventies e in odore di Thin Lizzy e Heavy Load, un po' come i compagni di etichetta High Spirits (progetto in solitaria dell'iperattivo Chris Black). Quindi nulla da stupirsi se poi con "
On My Way" e soprattutto su "
Hell Machine" emergono con prepotenza le pulsazioni Hard Rock, quelle stesse che caratterizzano la vivace e catchy "
Monte Carlo Nights".
Se un pezzo come "
Warrior" potrebbe essere stato scippato dal repertorio del Bruce Dickinson solista, a dispetto del titolo, "
Denim and Leather" non è invece una cover del classico dei Saxon, ma resta uno degli episodi più in debito con la N.W.O.B.H.M. di tutto l'album, assieme a "
Lady of the Night", dove gli
Screamer mettono ben in pratica la lezione appresa da Saxon, Iron Maiden e (primi) Def Leppard.
Gli
Screamer restano saldi sulle loro posizioni, quelle raggiunte con i precedenti lavori, senza cedere terreno ma nemmeno fare chissà quali progressi.
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