La Legione Romana di stanza in Canada si è rimessa in marcia.
Il passo dei legionari è martellante e la loro avanzata imponente e, ovviamente, marziale.
Non stupisce, infatti, che gli
Ex Deo abbiano scelto questo immaginario per accompagnare le propria proposta musicale, fondamentalmente un Death Metal mai troppo esasperato e dai marcati toni epici tinteggiati da passaggi orchestrali che rendono il tutto più arioso e cinematografico, un po' alla maniera di quanto fatto, ad esempio, da Bal-Sagoth o Therion.
Certo, che uno dei fautori nell'intraprendere questo concept lirico e visuale abbia chiare origini italiane, ha avuto la sua importanza, e mi riferisco al ruolo svolto
Maurizio Iacono, oramai da anni vocalist dei Kataklysm. Sono proprio questi ultimi a costituire l'ossatura degli
Ex Deo, dove oltre a Iacono, ritroviamo il chitarrista
Jean-François Dagenais, il bassista
Stéphane Barbe (ma negli
Ex Deo si propone alla chitarra) e il batterista
Olivier Beaudoin (subentrato a Max Duhamel in entrambe le formazioni appena citate), tutti membri degli attuali Kataklysm, cui si aggiunge al basso
Dano Apekian.
Qualche ordine impartito in maniera secca e autoritaria qua e là, suoni di combattimenti e squilli di tromba trionfali riescono a dare un tocco "belligerante" ai pezzi, senza risultare pacchiano o pretestuoso, come lasciano a intendere sin da subito l'epicheggiante opener "
The Rise of Hannibal" e poi una frontale "
Cato Major: Carthago Delenda Est!" o l'altrettanto devastante "
Ad Victoriam (The Battle of Zama)", ma anche la conclusiva "
The Roman", corale e anthemica, con tanto di passaggi declamati in italiano, lascia il segno.
Tutti quelli che aveano apprezzato i precedenti "Romulus" e "Caligula", non potranno sicuramente ignorare questo "
The Immortal Wars", incentrato sulla Seconda Guerra Punica combattuta da Romani e Cartaginesi, e che mostra degli
Ex Deo sempre più compatti, convinti e convincenti.
Se poi a scuola, avevate preso dei brutti voti nelle interrogazioni di Storia sulle (barbose) vicende dell'Antica Roma o in occasione delle (temute) verifiche di Latino, e preferite girarci al largo.. vi potrei pure capire.
Ma - e il sottoscritto non era certo un secchione - io la penso diversamente.
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