Dopo il primo cd autoprodotto "Judge Me Not" del 1999, ecco che gli australiani Abortus tornano in pista con questo follow up intitolato "Process of Elimination", edito dalla italianissima Code666, che già dal titolo promette belligeranza.
Ed in effetti la proposta del quartetto d'oltreoceano risulta a dir poco aggressiva e violenta, e come recita la biografia "non aspettatevi un suono pulito alla europea" dovuto al fatto che la produzione è stata concepita in modo decisamente anni '80, alla Tyrant per intenderci, quando chitarre sature gareggiavano con voce nettamente in predominanza rispetto agli altri strumenti ed un sound di batteria con un rullante che sembrava farcito di dinamite.
Adesso avrei delle perplessità riguardo la sbandierata abilità tecnica individuale degli Abortus, ma sta di fatto che il risultato non è niente male, anzi in quanto notevolmente differente da ciò che è solitamente proposto in questo campo direi che "Process of Elimination" è un prodotto che si fa notare e che lascia piacevolmente impressionati.
"Revenge Now Sworn", la poderosa "Redemption" e la fulminea "God Vision" sono tre ottimi esempi della bontà di questo album, principalmente costruito su up e mid tempos che difficilmente sfociano in sfuriate velocissime, preferendo andare a parare su riffoni di scuola thrash, a volte sfocianti in soluzioni care al classic metal, ascoltare "Devil I'll Be" per averne conferma.
In definitiva un album obbligatorio per gli amanti del sound grezzo ed aggressivo old school ed in generale buon album di musica estrema nel senso più omnicomprensivo del termine, bravi!
Ps: da segnalare la confezione ed il digipack davvero elegante e lussuoso ad opera della Code666.
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