Un'amicizia nata tra i banchi di scuola studiando la Divina Commedia (da qui l'ispirazione per il nome della band) quella tra i riminesi Simone Mularoni e Matteo Mastroianni, un primo demo ("The ever sinner", 2002) molto ben accolto dalla critica ed ora il contratto con la greca Burning Star che dopo gli Astra ha spalancato le porte a quella definita nel retro del promo come "the most intense, powerful fascinating metal sensation of 2006" che combina gli aspetti melodici e tecnici del prog metal alla Symphony X con il sound più potente ed aggressivo di Nevermore, Fear Factory, Pantera, Strapping Young Lad, un mix originale, ben riuscito e sicuramente "esportabile" che non mancherà di attirare a se una gran fetta del pubblico metal per merito di una travolgente sezione ritmica guidata dalla chitarra di Mularoni (nuovo degno emulo di Michael Romeo e chiamato a colmare il vuoto lasciato dal grande Diego Reali nei DGM) e dalle tastiere di Emanuele Casali (Astra, DGM), aggiungete dietro al microfono un Silvio Mancini che in certi frangenti ("Insomnia", "Failure of eye") ci fa quasi credere di essere l'incarnazione vocale di Russel Allen, 4 brevi momenti strumentali, una ballad ricca di orchestrazioni e coralità che non ha niente da invidiare alle più quotate melodic rock bands (con tanto di guitar solo da strapparsi i capelli), le ritmiche nervose, ipnotiche, rabbiose e melodiche di "Tort", la potenza devastante unita ad un refrain corale melodico e un duello centrale Mularoni-Casali concluso da un battagliero finale orchestrale ("The ruiner", i fans dei Symphony X comincino già a godere), le stupende linee melodiche e corali che smorzano la durezza estrema di "Psycho terrorism" (altro grande momento per Mularoni e Casali, che si inventa uno stacco di piano del tutto inatteso), la forza trascinante del techno-prog di "Perseverance", una "Failure of the eye" che manderà sicuramente in visibilio i seguaci di "The divine wings of tragedy" (do you remember "Sea of lies"?).
Che altro dire? Io lascio che parli la musica, the rest is silence. La versione digipack include un video di 10 minuti del "making of" in sala di registrazione.
Il metal italiano continua a farsi onore non solo con i Rhapsody of Fire.
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