Esordiscono ora, ma i
Kings Of Broadway (come spesso capita) hanno origini lontane. È infatti il 2011 quando il chitarrista
Aldo Lonobile, noto ai più come “uomo-simbolo” dei Secret Sphere, inizia a fantasticare e a progettare una band hard rock moderna, granitica e disimpegnata allo stesso tempo.
Trovati i compagni giusti (su tutti un cantante stratosferico come
Tiziano Spigno), alla composizione di
“Kings Of Broadway” viene dedicato il quadriennio 2012-2015, e tutto questo nel segreto più totale.
Ed eccoci al 2017, quando
Pride & Joy Music viene conquistata dalla proposta musicale di questi rocker divertenti, “ruffiani” al punto giusto e indubbiamente dotati e coinvolgenti. Lo si capisce già dall’iniziale
“First Day Of My Life”, un concentrato di suoni heavy, tentazioni glam e strutture semplici ma efficaci che strizzano l’occhio alla musica mainstream.
“Beserk” mette insieme ZZ Top e Nickelback, mentre la dinamica
“Shallow Ground” spinge sulla componente dura del sound del combo (c’è spazio anche per un timido break elettronico). La riuscita
“Quantum Leap” coniuga linee vocali teatrali, tastiere e orchestrazioni poco invadenti, anticipando
“Never Enough”, buon mid-tempo a cavallo tra Anni Ottanta e Novanta.
“Iron Lady” è breve e diretta, e fa il paio con
“Dancing On The Edge”, che proietta il “serpente bianco” nel nuovo millennio.
“Through It All” è una ballad che profuma di Skid Row, e contrasta bene con
“Hit The Ground”, traccia carica di groove. La sorpresa finale è la cover di
“Counting Stars” dei One Republic, qui resa magistralmente con arrangiamenti eterogenei che definirei addirittura “più coraggiosi” rispetto a quanto sentito fino a questo momento.
Partono con il piede giusto i
Kings Of Broadway, ma sono convinto che il meglio debba ancora venire…
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?