Dimmu Borgir - Forces Of The Northern Night

Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2017
Durata:83 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. XIBIR (ORCHESTRA)
  2. BORN TREACHEROUS
  3. GATEWAYS
  4. DIMMU BORGIR (ORCHESTRA)
  5. DIMMU BORGIR
  6. CHESS WITH THE ABYSS
  7. RITUALIST
  8. A JEWEL TRACED THROUGH COAL
  9. ERADICATION INSTINCTS DEFINED (ORCHESTRA)
  10. VREDESBYRD
  11. PROGENIES OF THE GREAT APOCALYPSE
  12. THE SERPENTINE OFFERING
  13. FEAR AND WONDER (ORCHESTRA)
  14. KINGS OF THE CARNIVAL CREATION
  15. PURITANIA
  16. MOURNING PALACE
  17. PERFECTION OR VANITY (ORCHESTRA)

Line up

  • Shagrath: vocals
  • Silenoz: guitar
  • Galder: guitar

Voto medio utenti

"Forces Of The Northern Night", oltre a essere un'uscita godibilissima per tutti gli estimatori del "nuovo corso" della band norvegese, riflette perfettamente quello che sono i Dimmu Borgir oggi: "pretenziosi, eccessivi, pomposi e barocchi", tutti aggettivi (condivisibili) rubati al buon Grazioli e alla sua recensione di "Abrahadabra" (album che, per la cronaca, penso di aver apprezzato solo io nel raggio di almeno 100/200 km).

Questo live, che dovrebbe celebrare la carriera del trio scandinavo oltre a fare da gustoso antipasto al preannunciato, nuovo full-length, in realtà finisce per rendere omaggio al vero artefice di tutto ciò, Gaute Storaas (quindi, detrattori, prendetevela con lui), eccelso compositore/arrangiatore che da "Puritanical Euphoric Misanthropia" lavora dietro alle quinte delle produzioni dei Dimmu Borgir come un novello George Martin del black metal.

Storaas, piaccia o no, è quello che meglio di tutti è riuscito a dare una dimensione sinfonica "sostanziosa" a una band metal (lasciate perdere i vari Nightwish o simili, quello è solo "volume"): ascoltate la splendida "Fear And Wonder", l'epica "Progenies Of The Great Apocalypse" (tra i massimi esempi di metal sinfonico di sempre) o la sinistra "Eradication Instincts Defined" e ditemi se siete così impassibili da non provare neanche un briciolo di emozione, come se foste investiti da una tempesta di ghiaccio e fuoco.

Ottima la scaletta, incentrata comprensibilmente sul già citato "Abrahadabra", e corretta anche la scelta di non esagerare con il minutaggio, scelta che lascia quel bel senso di "eh, ma quasi quasi ci poteva stare un'altra canzone" e non ci fa mancare a nulla di imprescindibile (poteva starci giusto qualcosa in più da "Enthrone...", ma vuol dire proprio cercare il pelo nell'uovo).

Tecnicamente ineccepibile (dalla performance dei quasi 100 musicisti presenti sul palco alla produzione), "Forces Of The Northern Night" lascia all'ascoltatore un unico rammarico, quello non aver assistito in diretta e in prima fila né al live di Oslo né al live di Wacken...

Tanta roba.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 mag 2017 alle 21:54

che vendono un botto...beati loro. e quindi continuano, giustamente, a produrre merda. le aziende hanno il fine ultimo di vendere, mica di piacere...

Inserito il 02 mag 2017 alle 17:05

Sinceramente a me il discorso "puristi" non puristi fa abbastanza ridere... i Dimmu Borgir hanno fatto grandi album, sia quando erano "più" black metal come agli esordi, sia dopo il capolavoro che tutti sapete qual è... il problema è che, ad un certo punto, hanno smesso di fare i musicisti e sono diventati imprenditori di se stessi sfornando album ineccepibili da tutti i punti di vista ma carichi di pura merda.

Inserito il 02 mag 2017 alle 16:59

la recensione invita all'ascolto e nell'ambito sinfonico, i Dimmu sono sicuramente bravi però è tutta una questione di punti di vista ... i "puristi" del Black Metal considerano i Dimmu troppo catchy, un pò come i defenders considerano gruppi quali Poison etc

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