Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. I DON’T NEED YOU LOVIN
  2. TAKING THE BLAME
  3. TELL ME WHY
  4. READ ALL ABOUT IT
  5. CHANG IS COMING
  6. MAKING ME PAY
  7. HELL OR HIGH WATER
  8. NO GOOD FOR YOU
  9. I GOT A FEELING
  10. BLACK MAGIC
  11. FARAWAY
  12. HIGH CLASS WOMAN

Line up

  • Nathan James: vocals
  • Andreas Eriksson: guitars
  • Wil Taylor: guitars
  • Colin Parkinson: bass
  • Phil Beaver: drums

Voto medio utenti

Con “II” gli Inglorious riprendono il filo del loro discorso musicale esattamente dal punto in cui l’avevano lasciato ai tempi dell’esordio eponimo … tentare di offrire al pubblico dell’hard-rock blues un credibile “ponte” tra passato e presente del genere, rivitalizzando con grinta e taglio sonoro attuali dogmi stilistici ampiamente consolidati e “familiari”.
Una sorta di mélange tra Deep Purple, Whitesnake e Alter Bridge, insomma, pilotato da una delle migliori voci delle nuove generazioni del rock, capace di alternare vigore macho e languidità con enorme abilità e disinvoltura.
Tutto bene, dunque? Beh … , anche se forse sarebbe meglio dire quasi, poiché da questi ragazzi era lecito attendersi addirittura qualcosa di più.
Al disco manca probabilmente lo “scatto” decisivo e sebbene si sia di fronte ad un prodotto di notevole qualità, l’impressione è che una scrittura emotivamente un po’ “altalenante” e un velo leggero di manierismo gli impediscano un imperioso decollo verso l’empireo del settore.
La partenza è parecchio confortante … “I don’t need you lovin’” toglie un po’ di “polvere” (per quanto nobilissima, eh …) a Rainbow e Whitesnake, “Taking the blame” rievoca l’energia dei Purple settantiani e “Tell me why” scatena un tipo di brividi d’emozione “figlio” di quelli procurati dall’ascolto di opere come “Saints & sinners” e “Slide it in”.
Si continua con il groove adescante di “Read all about it” e con le vigorose cadenze notturne di “Change is coming”, “roba” decisamente godibile e tuttavia non proprio “sbalorditiva”, mentre una scossa d’intensità superiore la riserva l’ardore irresistibile di “Making me pay”, un pezzo davvero emozionante, con l’ugola portentosa di Nathan James sugli scudi.
Il seducente tocco esotico di “Hell or high water”, la grinta class-metal di “No good for you” e la pulsante “I got a feeling” garantiscono “buone vibrazioni” e riescono abbastanza facilmente a conquistare l’attenzione, ma per catalizzarla veramente è necessario attendere, dopo la solo gradevole “Black magic”, il crescendo elettro-acustico di “Faraway” e, soprattutto, l’avvincente linea armonica di “High class woman”, per quanto mi riguarda il brano più riuscito dell’intera raccolta.
Gli Inglorious non deludono i loro numerosi estimatori che però, ne sono convinto, in tutta onestà non potranno considerare questo “II” l’apice artistico di un gruppo dotato di un enorme potenziale, in parte ancora inespresso.
Attendiamo con fiducia il momento in cui, magari scavando a fondo nella propria “anima”, la band britannica riuscirà a raggiungere quella leadership che la stampa del loro paese (con un pizzico di quel “campanilismo” che spesso la contraddistingue) le ha assegnato fin dal primo contatto.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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