Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:47 min.
Etichetta:Nadir Music

Tracklist

  1. FROM HELL TO HEAVEN ICE
  2. BURN AT SUNRISE
  3. RED BEER
  4. BLACK FOREST
  5. BATH NUMBER 666
  6. SPIRITUAL LEADER
  7. ROADSIDE MOTEL
  8. WINGS OF FIRE
  9. LAKE SLEEPING DRAGON
  10. UNFORGIVABLE MISTAKE

Line up

  • Trevor Sadist: vocals
  • Francesco Martini: lead guitar
  • Antonio Aluigi: bass
  • Alberto Laiolo: rhythm guitar
  • Emanuele Peccorini: drums

Voto medio utenti

Se mi fossi limitato ad un ascolto, beh, la prima impressione non sarebbe stata delle migliori, un disco appena sufficiente
Ma dopo altri ascolti ( non ne servono molti, non stiamo parlando di progressive!), il giudizio è migliorato e credo che il progetto solista del singer dei Sadist meriti la sufficienza piena
A patto, però, che facciate un esercizio mentale e vi dimentichiate i Sadist, qui l'unica cosa che li ricorda è la voce di Trevor, per il resto siamo lontani anni luce
In questo progetto il Nostro ha voluto omaggiare la musica e gli artisti della sua gioventù, quelli che ha amato, e parliamo essenzialmente di AcDc (nonostante nelle note del booklet si richiamino anche Motorhead e Saxon dei quali, però, non vi è traccia!) e del loro immortale boogie-hard Rock.

D'altronde sono innumerevoli gli artisti anche in ambito estremo che hanno ammesso il loro amore per la band australiana e Trevor non fatica a mostrarcelo con 10 tracce che potrebbero essere uscite da uno qualsiasi dei dischi degli AcDc; qui non troverete innovazione ma un sound totalmente derivativo, ben suonato però, e un'attitudine sporca, brutta e cattiva, con chitarre calde e dirette che richiamano a "Let There Be Rock" nella veloce "Spiritual Leader", anche se sono le classiche ritmiche in 4/4 a farla da padrone, c'è anche un richiamo non tanto velato agli Zz Top di "Gimme All Your Loving" in "Red Beer" nella quale compaiono anche le cornamuse.
Il pezzo da novanta è però "Roadside Motel", uno sleaze hard blues dal groove fenomenale e con vocals di Trevor che qui sanno finalmente di fumo e whiskey accompagnata da quelle, soul, di Grazia Quaranta.

Questo disco può piacere o non piacere a seconda di cosa aspettavate da un lavoro solista del leader di una Death Metal band, ma credo vada comunque apprezzato per il coraggio e la passione che trasuda dai solchi
Non voglio pensare si tratti di un'operazione puramente commerciale ... Trevor non mi sembra proprio il tipo!


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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