Il terzo album del gruppo tedesco dei
Nitrogods è un’esplosione di rock’n’roll bello tirato e cazzuto, “no bullshit”, come si dice in questi casi.
Inutile girarci intorno, il gruppo rimanda in modo palese alla band del compianto Lemmy in tutto e per tutto a partire dal vocione abrasivo del buon
Oimel Larcher e se siete dei nostalgici questo è il vs disco anche se, è bene precisarlo, non c’è emulazione.
Qui il R’n’R sporco e diretto dei Motorhead è rielaborato con un songwriitng fresco e potente, con una produzione “raw” ma allo stesso tempo pulita e il disco ( che esce anche in formato box-set con un cd supplementare “
Tribute To Lemmy” con Overkill, Iron Fist, Bomber, Ace Of Spades , tanto per non smentirsi ) scorre via che è un piacere
Già l’iniziale “
Rancid Rock”, che ricorda “
Shut You Down” dei Motorhead, ci offre un bel riff veloce e anthemico che invita all’ headbanging, segue il boogie-rock alla Status Quo della titletrck che vi farà sicuramente ballare, mentre “
Boogeyman” è cadenzata e potente come “
Orgasmatron” vecchio hit della band di Lemmy, “
My Love Is A Wirebrush” è un r’n’r guidato da una sleaze guitar ( una nota di merito va all’unica ascia Henny Wolter per i riff che ha saputo creare e per il tiro dato alle canzoni ),
“Bad Place, Wrong People” ha un riff alla “
Forever Free” dei Saxon,
“Wheelin” si apre con una chitarra aperta che ben presto costruisce un muro di suono imponente sorretto dalla doppiacassa a manetta, “
A Los Muertos” (bellissima e goliardica) è anch’essa sostenuta da un efficacissimo giro di chitarra che disegna una heavy-rock song nella quale il chorus è da cantare a pieni polmoni, “
The Price Of Liberty” è un lento bello potente che ricorda la track
“Just Cause You Got The Power” ( indovinate di chi?!), il disco prosegue con
“Race To Ruin”, up-tempo abbastanza classico, “
I hate” è un tentativo riuscito a metà di suonare una canzone punk, qui è più r’n’r che punkeggiante, ma non è malvagia,
“Father” è un pezzo, tirato, duro, con la chitarra che disegna trame alla “fast” Eddie Clarke,
“Where Have The Years Gone” è una sorta di ballad elettrica che inizia con pennate secche di Wolter sulle quali si erge il vocione di Oimel in una melodia che ricoda i primi Kiss. Ci sono anche 2 bonus track, la prima è “Russian Rocket” è un rock’n’roll tirato che ricorda i brani piu’ veloci dei GnR e chiude la cadenzata, hardrockeggiante
“Did Jesus Turn Water Into Beer”. Per chi non lo sapesse, Henny Wolter e Klaus Sperling (drums) sono vecchi leoni della scena metal che hanno diviso il palco con gente del calibro di Motörhead, Kiss e Status Quo e sono stati membri originali di bands quali Thunderhead, Sinner e Primal Fear. Henny ha suonato la chitarra per Dan McCafferty dei Nazareth e Lou Gramm dei Foreigner e la musica degli Dei Della Nitro ha radici ben salde nel Blues infarcito di duro, sporco Rock´n Roll. Niente di nuovo direte voi .. verissimo, ma a volte la coerenza è la miglior risposta per chi ama la buona musica.
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