Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2005
Durata:60 min.
Etichetta:Escapi
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. INTRO
  2. NEW YORK, NEW YORK
  3. HAIRCUT AND ATTITUDE
  4. MASTER RACE ROCK
  5. AVENUE A
  6. BABY LET'S TWIST
  7. WEEKEND
  8. PUSSY AND MONEY
  9. WHO WILL SAVE ROCK & ROLL
  10. NEXT BIG THING
  11. MINNESOTA STRIP
  12. WHAT'S UP WITH THAT
  13. FASTER & LOUDER
  14. I AM RIGHT
  15. STAY WITH ME
  16. TWO TUB MAN
  17. CARS AND GIRLS (BONUS TRACK)

Line up

  • Handsome Dick Manitoba: vocals
  • Ross The Boss: guitars
  • Scott "Top 10" Kempner: guitars
  • Andy Shermoff: bass, vocals
  • J.P. "Thunderbolt" Patterson: drums

Voto medio utenti

Ecco il classico dischetto che riporta alla luce una band praticamente sconosciuta se non ai veri fans del genere. Attualmente stiamo parlando dei The Dictators, band con all'attivo tre albums ufficiali risalenti rispettivamente al 1975 ('The Dictators Go Girls Crazy'), al 1977 ('Manifest Destiny') ed al 1978 ('Bloodbrothers') ed un paio live. Eh si, parliamo di qualche anno fa e questo platter live ne fotografa la reunion ed il ritorno in attività. Le 17 tracks di questo 'Viva Dictators' sono un concentrato di proto-punk made in USA, vicino all' Oi! in cui è visibile una sorta di risposta più in "attitude" ai vari The Stoogies, New York Dolls, MC5 e Flamin Groovies, il tutto sempre confezionato sul mid tempo e sugli ottimi cori che condiscono le varie songs, facili, immediate - e se proprio vogliamo dirlo - anche puerili. Ma ricordiamoci che, in fondo, l'anno di formazione del combo era il 1974 e questo dischetto presenta solamente le composizioni dei tre sopra menzionati dischetti. La produzione è buona, ma la cosa che un pochetto fa pensare e che queste composizioni suonano abbastanza moderne... che i The Dictators siano capaci di inserirsi nella scena Punk Oi! moderna? Mah, che dire... per il momento è se non altro simpatico riascoltare canzoni come 'Master Race Rock', 'Pussy And Money', 'Minnesota Strip', 'Faster & Louder' ed 'I Am Right' anche se consigliare l'acquisto di questo dischetto è un consiglio abbastanza forte, a meno che non si voglia ricorrere alla nostalgia del primo Punk Rock, anzi, del proto-Punk. Notazione: Ross The Boss è proprio lui... prima di Manowar, il buon Ross suonava proprio in questo combo proveniente dalla grande mela.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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