Copertina 8

Info

Anno di uscita:2017
Durata:49 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. VÖLUSPÁ
  2. EN SYND SVART SOM SOT
  3. AV BLOD ÄR JAG KOMMEN
  4. THE RITE OF KRAKA
  5. ULFVEN
  6. WOLFCURSE
  7. GLEIPNIR
  8. BLOODLINE

Line up

  • Mats: vocals, guitars, keyboards
  • Ragnar: guitars, vocals
  • Tord: drums, keyboards
  • Mikael: bass, vocals

Voto medio utenti

La vita non è giusta e questo lo sappiamo quotidianamente, durante i nostri affanni, le nostre gioie effimere, le disperazioni immeritate, i tremendi errori che per sempre ci attanaglieranno e ci accompagneranno fino al nostro ultimo giorno.

Figuriamoci se esiste una giustizia nel campo della musica e, scendendo ancora di più nel particolare, nel panorama metal, in cui specialmente attualmente riscuotono grande successo band carrozzoni commerciali pompati e costruiti ad arte da chi è riuscito con enorme facilità a coglionare l'ascoltatore metallaro medio, un tempo assai critico e maggiormente evoluto della media ed oggi praticamente equivalente ad un pischello che si fomenta per Fedez o qualche lasciva strappona, anche loro mutuate dalla musica pop ad invadere una scena che una volta lasciava passare come grandi artiste solo le Donne con la D maiuscola e non i troioni da competizione che oggi affollano la nostra ex-amata scena.

Tutta questa filippica per dire che il metal di qualità sta tornando, giustamente, una situazione esclusivamente underground, ricca e capace di incredibili soddisfazioni, ma che non troverete sulle copertine delle sopravvissute riviste o tra gli eventi dei promoter sempre più modaioli, ma nel catalogo di qualche etichetta nobile decaduta (come il caso della rediviva Hammerheart Records), di qualche canale Youtube semi abbandonato o su pagine Facebook che hanno a livello mondiale un seguito a malapena superiore di quella di Metal.it che non ha mai comprato un like o un'inserzione sponsorizzata.

Il metal di qualità esiste ancora, eccome se esiste. E che qualità.
Solo che va cercato, scovato, inseguito, perchè la qualità ormai interessa a pochi.

"Noi felici, pochi", ha scritto qualcuno più importante di me.
Siamo felici, perchè è uscito il nuovo disco degli svedesi Ereb Altor.

Illuminati come sempre dallo spirito del loro padre Quorthon, Mats e Ragnar hanno saputo comporre un altro disco strepitoso, forte, epico, battagliero, intenso e carico di emozioni.
A livello musicale questo "Ulfven", ovviamente rimanendo un lavoro Ereb Altor al 100%, rispetto a qualche anno fa si getta maggiormente verso le sonorità del debutto "By Honour", ovvero un doom epico e magniloquente, carico di tristi melodie ed incline al folk (non danzereccio ovviamente, ci rifacciamo al debutto dei TYR "How Far to Asgaard"), lasciando da parte le numerose influenze black che avevano trovato posto - seppure in maniera vincente - tra "Gastrike" e "Nattramn" ed in questo periodo è impossibile dimenticare la leggendaria "Nifelheim".

"Ulfven" è un album che miscela sapientemente tutte le anime e le sfaccettature del viking metal, percorrendo un sentiero che illumina la mente ed il cuore, fieri della nostra solitudine e di una superiorità d'animo che non tutti riescono a percepire e di fronte a questo sorridiamo con malcelato orgoglio.

La lunga e conclusiva "Bloodline" dopo dieci anni pare chiudere un cerchio apertosi con "Ereb Altor", la suite conclusiva del primo disco, tornando a decantare le glorie e le miserie umane di fronte al volere degli Dèi, infondendoci malinconia e profonda dignità di fronte all'ineluttabile e ripercorrendo la bathoriana "Father to Son".

"oh, Father
I sit by your side
last winter coloured your hair white
once so strong
wisdom still shines within your grey eyes
night will come
the last journey is ahead
with no oars nor sail but with fire which carry you on your way
"

Un disco triste, oscuro, lento, meno black e più doom folk, in cui la fanno da padrone le clean vocals ed il growl è relegato in maniera misurata, è quello che ci hanno regalato in maniera meravigliosa ancora una volta gli Ereb Altor, uno dei gruppi più ingiustamente sottovalutati degli ultimi 10 anni.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 ago 2017 alle 23:28

Mephys hai assolutamente ragione :) che feste quando portavo a casa un bel 7.5... ;)

Inserito il 03 ago 2017 alle 19:21

Non li conoscevo e faccio Mea Culpa !!! Che gran bel disco...GRAZIE....Ma per far mettere un voto sopra l'OTTO a GRAZ cosa bisogna fare/suonare ??? probabilmente il buon Graz ha dei ricordi scolastici lontani nel tempo (come i miei) in cui un 7 era un gran voto, un 8 un mezzo miracolo, più in su beh, chi li ha visti? io no di certo... un 8 di Gianluca probabilmente vale un 9 di qualche altro recensore...

Inserito il 03 ago 2017 alle 15:45

grazie a te per aver letto!! dici che sono troppo stretto con i voti? :( cmq prova questo :D http://www.metal.it/album.aspx/31430/vintersorg-till-fj-lls-del-ii/

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