Fa strano pensare che l'etichetta di Rhapsody Of Fire, Evergrey e Serious Black abbia nel suo roster uno dei porta-bandiera dell'industrial metal di inizio millennio come il norvegese
Gothminister.
Il nuovo
"The Other Side" riparte da dove si era fermato il precedente
"Utopia", incorporando "a sorpresa" stralci di liriche in tedesco - arma a doppio taglio che lo espone una volta di più al paragone con i maestri indiscussi Rammstein.
Già dall'introduttiva
"Ich Will Alles" si percepisce l'enfasi tipica del sestetto di Berlino, ma le atmosfere sono più gotiche e sinfoniche, con melodie orecchiabili e tutto sommato riuscite.
"The Sun" talvolta sfocia nella dance mainstream, in contrasto con il rifframa quadrato e chirurgico della coppia
Icarus/Natas, mentre in
"Der Fliegende Mann" spicca la componente heavy (su cui calza a pennello la lingua germanica). In
"Aegir" c'è aria di alternative, prima di
"Red Christ", dove l'ibrido classica/metal/elettronica suona un po' più forzato - e l'interpretazione mi ha ricordato certe cose dei Rage di
Peavy Wagner.
"We Are The Ones..." - breve, diretta e marziale - non brilla certo per originalità, così come la ruffiana
"All This Time".
"Day Of Reckoning" punta tutto sul groove, al contrario di
"Taking Over" che è una traccia metal a tutti gli effetti sporcata "qua e là" di elettronica. In chiusura ci imbattiamo in
"Somewhere In Time", episodio dalle orchestrazioni cinematografiche e dalle sonorità di scuola estrema scandinava.
Il disco in sé è piacevole, ma fin troppo omogeneo, e questo gioca a sfavore.
"Abbaia ma non morde", e anche questo potrebbe non stare bene a tutti. Per me è comunque sufficiente, poi
fate vobis...
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