Inutile girarci troppo attorno: i
Septicflesh non sbaglierebbero un disco nemmeno se dovessero impegnarsi.
Troppa la classe che contraddistingue lo storico gruppo greco, troppa la loro superiorità rispetto alla maggior parte della scena estrema europea e mondiale.
Il nuovo
"Codex Omega", decimo album di lunga durata dei Nostri, continua nel dipingere le tipiche visioni apocalittiche dei fratelli Antoniou e risulta essere la perfetta fusione delle tre anime che, praticamente da sempre, costituiscono la spina dorsale del suono dei
Septicflesh: quella propriamente death, quella sinfonica e quella mediterranea.
Il risultato del coagulo delle tre facce del prisma è semplicemente
impressionante.
Il suono dell'album, anche grazie alla straordinaria produzione di Jens Bogren, risulta devastante, brutale, imponente e, contemporaneamente, elegante e raffinato, dando la sensazione, a chi lo dovesse ascoltare, di trovarsi al cospetto di un maestoso e terribile spettacolo della natura che travolge ogni cosa al suo passaggio lasciando, poi, solo il silenzio del nulla.
Come un mortale uragano.
La collaborazione tra il quartetto di Atene e la Filmharmonic Orchestra di Praga prosegue, dopo il precedente "Titan", all'insegna di una musica estrema fortemente cinematografica, passatemi il termine, che ci svela una capacità di arrangiamento ed una abilità nel songwriting davvero fuori dalla norma che fanno dei greci degli autentici
geni dell'estremo in musica, geni che, tra l'altro, hanno sempre avuto riconoscimenti inferiori al loro enorme talento, come se la loro proposta così intricata e magniloquente quasi fosse il grado di tenere lontano il vero "successo" discografico allontanando da loro il grande pubblico.
Al di là di queste considerazioni molto personali, voglio sottolineare come la cosa più stupefacente di
"Codex Omega" sia che, nonostante la raffinatezza delle partiture sinfoniche, nonostante la magia ed il calore dei momenti folk / mediterranei, nonostante l'eleganza delle vocals pulite, esso resti un disco violentissimo, un autentico maglio di acciaio che ti si conficca in pieno volto mostrandoti tutta la sua enorme forza distruttiva e lasciandoti basito di fronte a tanta grandezza e abilità.
I
Septicflesh, a quasi trenta anni dalla loro formazione, si confermano, dunque, ancora autentici signori della musica con la M maiuscola consegnandoci l'ennesimo capolavoro di una carriera unica e irripetibile che solo coloro i quali sono "persi" nei meandri della plastica dell'odierno mercato discografico possono ignorare.
Tutti gli altri, invece, devono avere questa perla.
M A E S T R I.