Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2004
Durata:58 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE SWEET LAMENT OF DELIRIUM
  2. VANITY ABLAZE
  3. THE HANDFUL LAKE
  4. MEMORIES OF SORROW
  5. FUGUE - PART I
  6. FUGUE - PART II
  7. DECEIT
  8. FUGUE - PART III
  9. SILENT TEARS
  10. END OF ENCHANTMENT
  11. REQUIEM
  12. ETERNAL LOVE, ETERNAL NOCTURNAL AGONYGHOTIC

Line up

  • Sara Rossi: vocals
  • Mario Farina: vocals
  • Simone Cirani: guitars, vocals
  • Lorenzo Pini: keyboards
  • Jacopo Matticchio: bass
  • Daniele Roverato: drums

Voto medio utenti

Le atmosfere gotiche dell'intro "The Sweet Lament Of Delirium " ci conducono all'esordio dei Grinning Shadows, provenienti dalla provincia di Mantova, che sulla traccia successiva riescono a far convivere atmosfere dei Moonspell (era "Wolfheart"), dei Theatre of Tragedy ma anche dei Nightwish, con la brava Sara che canta in maniera piuttosto convincente.
Non si esprimono al suo livello invece i due ragazzi che la accompagnano alla voce: Mario Farina (per le clean vocals) e Simone Cirani, il quale si occupa invece del cantato in growl e scream. Un solo tastierista invece, ma Lorenzo Pini fa un ottimo lavoro, sempre presente e mai ingombrante, uno dei cardini nell'economia del sound dei Grinning Shadows.
Dopo un'inzio alla Epica, è un riff alla Running Wild a reggere la prima parte di "Fugue", brano dai connotati epici, sottolineati anche dalle tastiere; mentre il secondo episodio è maggiormente intricato, con l'epicità che lascia presto spazio ad un Black Metal, diciamo, alla Cradle Of Filth. La terza e conclusiva parte, che giunge in seguito dopo il Black Metal di "Deceit", si contraddistingue invece per la sua malvagità ed i ritmi veloci, ma anche per un cantato maschile che risulta davvero inadeguato.
Si tratta ovviamente di scelte difficili da gestire e da coordinare, a livello di songwriting ed arrangiamenti, ma con un po' di ingenuità e qualche incertezza (ovviamente comprensibili per un gruppo esordiente) qua e là, i Grinning Shadows superano la prova.
Peccato anche per una produzione poco potente ed imprecisa, che non riesce ad esaltare i suoni del gruppo, che di suo contribuisce a peggiorare le cose con alcuni passaggi più confusi e macchinosi di altri, soprattutto quando aumenta la velocità d'esecuzione.
Dato che dopo la realizzazione di "Elegy In Blood" (arrivato solo ora sulle pagine di Eutk, ma in giro dalla fine del 2004) i Grinning Shadows hanno registrato la fuoriuscita del bassista Jacopo Matticchio e sopratutto quella di Sara, sono diverse le aspettative per il loro prossimo lavoro.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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