Perché mai attingere dalla tradizione celtica o scandinava quando l’Italia è così ricca di storia e di leggende popolari straordinariamente affascinanti? Una domanda a cui gli irpini
La Janara rispondono affidando alla figura misteriosa di questa strega tipica del mondo rurale campano il
monicker e l’essenza concettuale della loro brillante esposizione artistica.
Nella prova eponima degli avellinesi si respira, complice anche il cantato in madrelingua, tutta la conturbante atmosfera del “gotico all’italiana”, la tensione incalzante di un suggestivo intreccio di paganesimo, superstizione, occultismo, pregiudizio e sentimenti viscerali assai appassionante sia sotto il profilo strettamente musicale, sia dal punto di vista narrativo.
In un crogiolo d’ispirazioni in cui troverete abilmente miscelati Black Sabbath, Biglietto Per l’Inferno, Uriah Heep, Circus 2000, Violet Theatre e Angel Witch, “
La Janara” si offre al pubblico degli appassionati con una sorprendente “leggerezza”, capace, pur mantenendo saldi i principi dei suoni oscuri, di evitare che una patina eccessivamente oppressiva renda meno fruibile l’opera.
Il canto malioso e vigoroso di
Raffaella Cangero, la forza primordiale e la sensibilità delle chitarre (spesso dalle sfumature abbastanza
Chain-iane) di
Nicola Vitale e il pulsante apporto ritmico garantito da
Rocco Cantelmo e
Stefano Pelosi vi trasporteranno in quest’universo fatto di vitale e sfaccettata intensità espressiva, tra leggiadrie acustiche (“
Ianva”, “
Malombra”, “
Luce” e la splendida “
Orchi”), enfatici frammenti
gothic-rock (“
Sul rogo”) e squarci di chiaro retaggio
doom-metal (“
Spettri”, “
Strega”, “
Le Janare”, “
Cuore di terra”, “
Requiem”), in un flusso pressoché ininterrotto di vibranti emozioni, accarezzati da armonie auliche o aggrediti dal richiamo irresistibile delle tenebre.
La Janara è una formazione “emergente” che può già ostentare una sua precisa identità in termini di approccio musicale e culturale … un raro elemento distintivo che la pone senza indugi tra le “promesse” più consistenti della scena contemporanea.
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