Lo riconosco, ero prevenuto prima di ascoltare questo
"Heroes In Time". Ero pronto all'ennesimo polpettone gothic/symphonic metal e invece mi sono ritrovato a recensire tutt'altro.
Il sound dei
Metalite è ascrivibile al power metal (butto dei nomi: Gamma Ray, Stratovarius, Sonata Arctica), ma sarebbe una semplificazione eccessiva. Gli svedesi guidati da
Emma Bensing condiscono infatti il tutto con una generosa dose di elettronica (pensate ai synth da "dancefloor", non al prog), linee vocali molto "happy" (ma anche molto simili tra loro, mannaggia) e una manciata di cafonaggine che probabilmente aiuta la band a prendersi un po' meno sul serio (e che quindi non può che essere accolta positivamente).
Ho individuato tre tipologie di brani: quelli più rappresentativi, ultra-orecchiabili e un filo sovrarrangiati (penso ad
"Afterlife", "Purpose Of Life", "Nightmare", "Power Of Metal" e
"Black Horse Rider"); quelli più grooveggianti e "ballabili" (
"The Hunter", "Heroes In Time" e
"Over And Done"); quelli dove viene lasciato più spazio agli strumenti "tradizionali" (
"The Light Of Orion", "The Great Force Within Us"). Fa storia a sé
"In The Middle Of The Night", power ballad atipica - ma complessivamente riuscita - che mette a sistema tutte le peculiarità dei
Metalite.
Niente per cui strapparsi i capelli (e con ampi margini di miglioramento), ma i 48 minuti del full-length scorrono benone e senza intoppi. Per me promossi.
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