Imperious - Tales Of Woe (The Journey Of Odysseus Part I, From Ilion To Hades)

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2017
Durata:63 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. AT THE SHORES OF ILION
  2. TO ABJURE TEMPTATION
  3. AT THE CAVE OF POLYPHEMUS
  4. THE SHARPENED PALE
  5. INSIDIOUS WINDS
  6. AT THE BAY OF TELEPYLOS
  7. THE FEASTING OF THE LAESTRYGONIANS
  8. CELESTIAL TUNES OF MORAL FRAUD
  9. AT THE REALM OF HADES
  10. WHERE CIMMERIAN DARKNESS DWELLS

Line up

  • Sertorius: lead vocals, bass guitar, orchestral arrangements
  • Iluaar: lead guitars
  • Kalmesh: rhythm guitars, vocals

Voto medio utenti

Alle label piace "vincere facile". Ed è forse per questo motivo che (troppo) spesso si prendono in carico album già usciti a spese delle band e li ristampano/ripubblicano nella speranza di "lanciarle".

Stavolta alla Massacre è andata bene perché gli Imperious sono un trio niente male, e i due capitoli di "Tales Of Woe" - usciti originariamente del 2015 e nel 2016 e ispirati alle vicende di Ulisse nell'Odissea - meritano sicuramente la vostra attenzione.

L'epic black metal dei tedeschi è ispirato e "scorre bene", attingendo da generi diversi che creano varietà ed evitano a chi ascolta di distrarsi o annoiarsi. "At The Shores Of Ilion" introduce il concept con orchestrazioni cinematografiche, narrazioni e cori morriconiani, prima dell'estrema "To Abjure Temptation", smorzata giusto dalla voce femminile. "At The Cave Of Polyphemus" spiazza con le sue chitarre acustiche, e sfocia nella spigolosa e disperata "The Sharpened Pale". "Insidious Winds" - con il guest Michael Seifert al microfono - attinge a piene mani dal doom, mentre "At The Bay Of Telepylos" rimanda ai primi minuti del full-length. "The Feasting..." insiste con il doom, e suona ipnotica ed heavy allo stesso tempo, in contrasto con la glaciale "Celestial Tunes...", dove spiccano i dosati cambi di passo della sezione ritmica. "At The Realm Of Hades" è l'interludio che non ti aspetti, fatto di accordi lunghi prima e di ritmiche serrate poi, l'ouverture perfetta per "Where Cimmerian Darkness Dwells", cadenzata ed evocativa senza risultare prolissa nei suoi 13 minuti di durata.

Chissà cosa aspettarsi dal secondo cd...

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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