Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. CRASH AND BURN
  2. FOOL ON FIRE
  3. ONE MILLION MILES
  4. TEARS
  5. SHE LIKES TO GIVE IT
  6. RAGS TO RICHES
  7. LAST TIME FOR LOVE
  8. I’M NO GOOD FOR YOU
  9. SATURDAY NIGHT
  10. DON’T TELL ME TONIGHT

Line up

  • Derek Davis: vocals, keyboards
  • Ron Freschi: guitars
  • John Mathews: guitars, keyboards
  • Robb Reid: bass
  • James Pacheco: drums

Voto medio utenti

Essere sinceri è sempre la cosa migliore da fare.

Mi accingevo a questa recensione, come mio solito, sdraiandomi sul divano, sparando la musica dallo stereo e consultando fogli cartacei (una volta) o col tablet qualche pdf di biografie ed informazioni da parte della casa discografica, credendo di trovarmi di fronte una band al debutto o giù di lì.

"Babylon A.D. are proud to be one of the few hard rock bands from the late ‘80s/early ‘90s that are still operating with all of their original members"

Alla faccia del bicarbonato di sodio.
Va bene non averli ascoltati ma di questi Babylon A.D. sinceramente non avevo mai sentito nominare nemmeno il monicker. E cercando su internet le varie info per completare la scheda qui su Metal.it con copertine, tracklist e via dicendo mi sembra che ci siano stati dei problemi per la band di Derek Davis, formatasi 30 lontanissimi anni fa e tornata oggi sulle scene con un passato un po' altalenante e tormentato: da rock band di quelle potenzialmente capaci di grossi numeri (d'altra parte chi oltre ai Guns 'n' Roses può vantare un'apparizione nella clip di un film blockbuster? Per loro abbiamo Terminator, per i nostri Robocop...eppure il destino è stato piuttosto diverso...).



Voglio dire, 12 mila visualizzazioni contro 50 milioni e passa sparse in decine di video. Poracci.

Detto questo, "Revelation Highway" alla fine non è malaccio.
Certo, non è un capolavoro, non presenta una registrazione allo stato dell'arte (male male la batteria, mannaggia), non presenta dieci brani tutti sullo stesso livello con qualche evidente calo qua e là, ma quell'hard rock west coast nonostante i 30 anni sul groppone ha sempre un non so che. Come se vedete una biondazzona anni '80 tutta scosciata, con i capelli fonati e gli occhiali da sole che vi fa perdere la testa e ve la ritrovate a 50 anni, sempre biondazzona ma con le rughe, un po' sfatta e appesantita... il corpo e l'avvenenza non è più quella ma du botte gliele date sempre volentieri no?

Stessa cosa per sti Babylon, già in apertura ci pensa "Crash and Burn" mette subito le cose in chiaro e davvero, come citato dalla bio, sembra di ascoltare qualcosa dei vecchi (pure loro) Dangerous Toys ed anche la seguente malinconica "Fool on Fire" lascia un bel flavour, a-là-Electric Gypsy di quel capolavoro a nome L.A. Guns del 1988, con il classico assolo struggente col chitarrista che quasi si sdraia in terra, mentre dietro di lui i bidoni bruciano e le gang di Los Angeles guerreggiano. Ahhh, che bellezza.

Poi ci sono dei brani con meno mordente, è vero, ma ci sono anche un paio di titoli assolutamente superiori, una è "Last Time for Love" che non è una ballad come ci lascerebbe supporre il titolo ma che anzi è un energico brano alla White Lion con il Vito Bratta dei bei tempi a cesellare con la sua sei corde e l'altra, che ovviamente eleggo top track del disco, "She Likes to Give It" ed il titolo dice tutto: cos'è che a lei piacerà dare???

BOOOOH!
Nell'attesa di scoprirlo (Frontiers, vogliamo i testiiii, si intuisce che siano pregnanti!!! in tutti i sensi...) non possiamo che lasciarci conquistare dal mood crescente fino ad urlare SHE LIKES TO GIVEEE ITTTTT insieme a Derek, metterci un bel parruccone e rivivere i nostri amati '80s.

Un disco che fa male ma che è così male.
Se siete over 40, ed in quanto lettori di Metal.it la cosa è ALTAMEMENTE probabile, ed amanti di quella scena...beh, un ascolto fossi in voi glielo darei.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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