Sarò onesto, non ho ancora capito se la saga di
"The Dear Hunter" sia finita o meno. Ciononostante
Casey Crescenzo e soci hanno pensato di rilasciare a poche settimane dal Natale questo gustoso EP che non potrà non fare la gioia di ogni fan della formazione americana.
Si tratta della prima uscita dell'etichetta personale della band, la
Cave And Canary Goods, e in poco meno di 25 minuti condensa quello che sono stati, quello che sono e quello che probabilmente saranno i
The Dear Hunter da qui ai prossimi anni.
L'inizio è un po' disorientante, perché la cruda
"The Right Wrong" rimanda agli esordi del gruppo, e recupera quella dimensione vagamente "indie" che si era persa nelle ultime produzioni (scomoderei anche
"The Color Spectrum"). Con
"Blame Paradise" armonie, melodie e timbriche si fanno più elaborate, in un gioco a incastro tanto caro alle rock opera.
"Beyond The Pale" non avrebbe sfigurato in
"Hymns With The Devil In Confessional" dato che ne riprende atmosfere e sonorità, e sfocia in
"Shake Me (Awake)", episodio orecchiabile d'ispirazione pop ma dalla componente teatrale sempre molto pronunciata.
"Witness Me" aggiunge al sound del recente passato azzeccati elementi elettronici prima della più propriamente progressiva titletrack, dove
Crescenzo dimostra ancora una volta tutte le sue doti di songwriter e di arrangiatore.
Manca la "magia" del concept, ma per essere un EP bisogna ammettere che la qualità è - come spesso ci ha abituati la band - indiscutibilmente molto alta. A presto
The Dear Hunter...
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