Il
doom metal, si sa, non è certo genere che annoveri frenesia ed insopprimibile senso di urgenza fra i propri tratti distintivi. Già, ma sostenendo ciò sarebbe opportuno limitarsi al campo squisitamente
stilistico, e non anche a quello
discografico.
Gli americani
Druid Lord, a quanto pare, devono aver frainteso, tanto che si presentano col secondo
full length alla comoda distanza di otto (!) anni dall’esordio discografico.
D’altro canto l’importante è far le cose per bene, giusto?
Sotto questo profilo, per fortuna, la band floridiana non teme reprimende di sorta: se già “
Hymns for the Wicked” metteva in mostra innegabili potenzialità –garantendosi altresì un discreto stuolo di
cult followers-, col nuovo “
Grotesque Offerings” le qualità del quartetto sbocciano letteralmente.
Sicuri dei propri mezzi e del proprio sound, i Nostri trattano l’ostica materia del
doom col piglio e l’arroganza dei primi della classe (semi-cit. gucciniana).
Non certo innovativo ma azzeccatissimo il taglio orrorifico che permea l’intero platter: tramite
samples di vecchie pellicole, brevi interludi strumentali, lugubri litanie chitarristiche (memorabili quelle di “
House of Dripping Gore” e “
Evil that Haunts this Ground”),
lyrics ed
artwork di copertina a tema, i
Druid Lord trovano sempre un modo efficace per evocare immaginari sulfurei e sinistri degni della
Hammer Film Productions.
Più in generale, l’identità stilistica e l’immaginario ben definito di “
Grotesque Offerings” garantiscono l’immediata immersione dell’ascoltatore, il che non è poco.
Musicalmente parlando ci troviamo di fronte ad una proposta di pregio: la produzione grassa e sozza -nella migliore accezione possibile- esalta un
riffing che si ispira alla tradizione ma non per questo cede alla banalità (sebbene qualche sensazione di
déjà vu faccia di tanto in tanto capolino); le composizioni, dal canto loro, rifuggono il demone della prolissità e mantengono alto il livello di attenzione attraverso screziature
death metal, assoli malati e, perché no, modici innesti di melodia.
Da ciò nascono preziosi distillati di tenebra come “
Night Gallery” e “
Last Drop of Blood”, forse le mie favorite.
Temo che per assurgere all’eccellenza assoluta manchi ancora qualcosina, ma sono altresì convinto che i 5-6 seguaci (sigh…) della Musica del Destino presenti nel Belpaese abbiano comunque di che gioire. Se apprezzate
Hooded Menace,
Temple of Void,
Acid Witch,
Dead Congregation,
Unearthly Trance,
The Crawling et similia, “
Grotesque Offerings” saprà senz’altro farvi trascorrere un’oretta di putrido piacere.
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