Premi il tasto play e sai immediatamente che stai ascoltando black metal greco (
Greek Black Metal per gli anglofoni.
Nessun dubbio in questo senso: la personalità e la "tipicità" sono troppo evidenti per poter dare adito al dubbio.
Ecco, questo, in sintesi estrema, sono i
Kawir, band che da oltre vent'anni (il primo demo è del 1993) tiene altissimo il vessillo di questo genere pur operando all'interno dell'underground e senza, per tanto, riscuotere il successo che invece ha arriso, meritatamente, a conterranei come Rotting Christ, Varathron o Necromantia.
Oltre vent'anni, dunque, di black metal pagano, intrecciato a doppio filo con la ricchissima cultura ellenica, epico, ricco di pathos, di folclore e di emozione.
"Εξιλασμός", settimo lavoro di lunga durata per
Therthonax e soci, si inserisce nel solco della tradizione dei
Kawir, e della antica cultura greca in generale (nello specifico l'album è concettualmente incentrato sulle dinastie di Lavdakides e Atreus), e ne conferma, ancora una volta, il grande talento e l'assoluta originalità, sia a livello tematico che musicale.
Questa volta il gruppo greco, pur mantenendo tutte le sue caratteristiche peculiari, spinge molto sul lato più violento, lo dico di nuovo,
violento, del suo suono, anche per dare concretezza alla tragicità delle tematiche connesse con la rabbia degli dei nei confronti delle dinastie che ho citato prima, rilasciando una manciata di brani che, al netto di aperture epiche che nemmeno i più epici dei gruppi di epic metal, marciano incontrollati, furiosi, tra le urla di un
Porphyrion in stato di grazia, il riffing pagano del leader ed una sezione ritmica assolutamente devastante, ma non banale, raggiungendo vertici di "purezza" nera e magniloquenza che, a ben guardare, restano sogno proibito di tanti nomi ben più blasonati dei nostri.
Immagino si sia capito che
"Εξιλασμός" è un album imperdibile per tutti coloro i quali amano il genere o la musica di qualità in generale, anche perché non ci sono tanti gruppi in giro capaci di creare una amalgama sonora così viva, così passionale, così particolare come i
Kawir i quali, dunque, restano, a mio modesto parere, sul trono dell'estremo greco e di li difficilmente potranno essere scalzati.
Maestri
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