Ungfell - Tôtbringære (reissue)

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:51 min.
Etichetta:Eisenwald
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VIURES BRUNST
  2. DIE BLEICHE GÖTTIN
  3. GOTTES ACKER
  4. TROMMLER TOD
  5. DER ÛZSIECHE UND SÎNE GRIMMEDE
  6. WECHSELBALG
  7. SLAHTÆRE
  8. DER OPFERSPRUNG
  9. DAS HEXENMAL

Line up

  • Menetekel: vocals, guitars, bass, accordion
  • Infermità: drums (guest)
  • Vâlant: drums (guest)

Voto medio utenti

Dopo il buonissimo "Mythen, Mären, Pestilenz" che, come giustamente sottolineava il collega Emiliano, era un album che riusciva in qualche modo a far convivere il suono dei primi Abigor con quello dei Satanic Warmaster in una deliziosa ottica medievale, la Einsenwald decide di ristampare il debut degli svizzeri Ungfell, il qui presente "Tôtbringære" originariamente uscito in forma indipendente nel 2017.
La nuova edizione del lavoro si giova di un buon lavoro di rimasterizzazione, i suoni restano raw ma sono più definiti, e di un brano in più, il pezzo finale "Das Hexenmal" registrato l'anno scorso con un batterista diverso rispetto a quello delle altre composizioni, motivi questi che, considerata anche la bontà dell'album, dovrebbero indurre gli estimatori del gruppo che se ne fossero persi il debut a porre rimedio a tale lacuna.
Detto tutto questo, occorre sottolineare che "Tôtbringære" resta un filino sotto al suo successore, che si giova di idee complessivamente migliori, ma che è, in ogni caso, un ottimo esempio di Black Metal dal taglio medioevale, molto (sottolineo il molto) influenzato dai francesi Peste Noire dell'esordio ma anche devoto a band come i primissimi Godkiller o i Satyricon di "Dark Medieval Times", tutti motivi, questi, che ci danno la "dimensione" della musica degli Ungfell così epica, ricca di melodie feudali, violenta, dall'approccio lo-fi e dalle irresistibili atmosfere di tempi andati (a cui concorrono in modo molto efficace gli ottimi arpeggi che interrompono la furia esecutiva) durante i quali peste, morte, stregoneria e cavalieri erano all'ordine del giorno.
Album come "Tôtbringære", vista la sua peculiarità, sono, per il sottoscritto, sempre dei piacevoli tuffi nel passato quando certo tipo di Black Metal era molto più di moda (mi si perdoni il termine) rispetto ad oggi dove, non mi stancherò mai di ripeterlo, l'immagine e la plastica stanno sostituendo la qualità a differenza di quanto, meno male, accade su questo prezioso gioiellino che vi consiglio caldamente di acquistare qualora non lo aveste già fatto qualche anno fa.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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